Renato Zero: un Tour da Favola

Creato il 15 maggio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Antonio Agosta 15 maggio 2013

«Ogni giorno racconto la favola mia / la racconto ogni giorno, chiunque tu sia / e mi vesto di sogno per darti se vuoi / l’illusione di un bimbo che gioca agli eroi». In spolverini colorati, ricchi di paillette e lustrini, si nasconde l’uomo di sempre, dei cieli azzurri e dei triangoli impossibili. L’uomo amico di tutti, uomini, donne e bambini, come un padre amoroso verso i propri “sorcini”. Lui è Renato Zero, nome d’arte di Renato Fiacchini, cantante, o meglio cantautore, tra i più seguiti dal pubblico italiano e non solo. Zero è artista che ha venduto milioni di dischi e che riesce a trascinare migliaia di fan al suo seguito, come il sovrano di un regno fiabesco che, creato appositamente per lui, asseconda il suo esibizionismo innato. Sul palco, come ogni sera, regala tutto se stesso, e lo fa con tutta la forza di un uomo non più giovane, ma con il medesimo entusiasmo di un cantante alle prime armi. Ha scritto più di cinquecento canzoni, molte affidate a suoi colleghi, dalle tematiche più disparate, tutte rivolte al suo mondo teatralizzato e da circo. Per Renato, il mondo è appunto un circo, e come tale va vissuto. Il divertimento come ingrediente principale dunque, e il rifiuto di una vita priva di emozioni e di affetto per gli altri. Zero, fin dal suo primo album (No! Mamma, no! del 1973), ha fatto da sottofondo musicale a innumerevoli storie d’amore, narrando sentimenti forti e grandi passioni.

Dal 27 aprile scorso (e fino al prossimo 22 maggio), Roma ha la fortuna di ospitare presso il PalaLottomatica il suo Amo Tour 2013. Una serie di concerti che stanno ottenendo un grande riscontro (oltre novantamila biglietti venduti per le date romane) e che seguono la pubblicazione di un disco di inediti, intitolato per l’appunto Amo, che, uscito lo scorso marzo, è in continua crescita di consensi e vendite. Lo spettacolo (noi di Dietro le Quinte abbiamo assistito all’esibizione del 9 maggio) è stato confezionato e concepito come un regalo rivolto al suo pubblico di sempre. Come tutte le sere, Renato apre il suo show con un medley di successi, riproponendo in un primo dolce assaggio alcune delle gemme più preziose della sua carriera e scaldando i cuori di tutta la gente presente all’evento. Le canzoni in sequenza sono: La favola mia, Niente trucco stasera, Amico, Più su, Nei giardini che nessuno sa, Cercami, Marciapiedi, Uomo, no, Arrendermi mai, Siamo eroi e A braccia aperte. Concluso il medley, in cui la voce di Renato è stata supportata dal pianoforte di Stefano Senesi, si apre un telone in un delirio fatto di luci colorate quasi accecanti, regalando agli stupefatti spettatori la visione di una faraonica orchestra che da lì in poi sarà pronta ad accompagnare le follie musicali di un uomo e del suo sogno di sempre.

Renato, sul palco, sfodera tutta la sua abilità di cantante e di ballerino, senza mai stancarsi. Tra un brano e l’altro, non mancheranno riflessioni sui nostri tempi difficili ed i suoi discorsi strappalacrime dedicati al ricordo di un giovane musicista in cerca di gloria. Si entra nella fase finale, emozionante e riflessiva. Renato canta un pezzo estrapolato dal suo ultimo album: Dovremmo imparare a vivere. Lo spettacolo si avvia poi alla conclusione con un altro medley: stavolta tocca ad alcuni classici del suo repertorio come Il carrozzone e Il cielo. «Se non riprendi un barattolo di vernice insieme a me e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio, questo mondo così stanco, dell’amore che vuoi, dell’amicizia che ricorre da sempre. Dipingiamolo di noi, di noi zero folli, di noi zero matti, a noi che basta un sorriso, una stretta di mano». Tutto il pubblico presente va in delirio, acclamando il suo idolo: Renato per sempre! Insomma, questo non sarà l’inizio della fine, come alcuni temono. Al contrario, è l’inizio di un trionfo vero, quello voluto dal grande Renato Zero.


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