La mancanza di "personaggi".
Non c'è più folklore nel calcio, e prova ne è stato anche il recente campionato mondiale, consacrato all'esclusiva celebrazione del fisico e della tecnica, in quella che una volta era invece un'imperdibile ribalta per freaks travestiti da atleti, fra i quali ricordo con grandissima commozione
Renè Higuita
Portiere della Colombia negli anni'90, arrivato in nazionale dai fasti del Nacional di Medellin, divenne figura leggendaria per aver follemente interpretato il ruolo dell'estremo difensore.
Si ricordano le sue imprese ai mondiali del '90, quando si fece soffiare palla da Roger Milla in un incomprensibile tentativo di dribbling a centrocampo, facendo involare il bomber camerunense verso la porta spalancata, si ricorda la sua "parata dello scorpione", un' epica dimostrazione di delirio atletico-circense che non si può spiegare se non tramite la videodocumentazione sotto allegata, nonchè la squalifica per cocaina giunta solo a fine carriera, precedentemente scampata chissà quante volte, con chissà quali sotterfugi, forse semplicemente incenerendo gli sguardi degli incaricati antidoping con quella sua fantastica faccia da criminale latino che è IL luogo comune del colombiano.
Come se non bastasse, una volta lasciato il calcio, Renè Higuita è tornato alla ribalta pochi anni fa, partecipando al reality show sudamericano "Cambio extremo", facendosi modificare varie parti della faccia e del corpo e riuscendo nella difficilissima impresa di diventare più brutto di quanto era prima.
Mi mancano questi personaggi nel mondo del calcio, e se la cartolina da ricordare dagli ultimi mondiali è quella della buonista Germania multietnica o dei fotomodelli palleggiatori spagnoli, le speranze per l'apparazione di un nuovo Higuita sono davvero ridotte al minimo...