Renzi, anche lui ha una grande “area di miglioramento”

Da Pukos

La credibilità, per un politico, è una dote importantissima, all’inizio di un mandato si può anche usufruire di un “credito” da parte dell’elettorato, ma le promesse vanno mantenute, alle parole occorre far seguire i fatti.

Ed allora quando termina la cosiddetta “luna di miele”, ossia la fiducia incondizionata che viene data al neo Premier per raggiungere i primi risultati concreti, iniziano “le verifiche”, o meglio dovrebbero iniziare, perché nella realtà i politici contano molto sul fatto che la gente dimentica … non ricorda, spesso perché estremamente indulgente o soltanto perché rassegnata.

Ecco, forse è la rassegnazione, dopo decenni di promesse non mantenute, che induce gli italiani ad accettare di farsi prendere per i fondelli dal Premier di turno. Un esempio?

Ricordate quando nel discorso per ottenere la fiducia alle Camere Renzi aveva promesso: “Faremo una riforma al mese”, ebbene quando ora, dopo sei mesi, si fa notare al nostro Premier che non è stata approvata in via definitiva nessuna riforma, egli bellamente risponde: “Non avevo detto che avremmo fatto una riforma al mese, ma che avremmo “presentato” una riforma al mese”.

E nessuno rispolvera il video e lo sputtana facendogli vedere la registrazione in cui espressamente ed inequivocabilmente pronuncia la frase “Faremo una riforma al mese …”, ma poi, scusatemi, se un governo si limita a “presentare” una riforma al mese può dirsi virtuoso? Può anche presentare una riforma al giorno, tanto che ci vuole? Se poi non ne va in porto nessuna dove stanno i meriti?

Insomma per quanto riguarda la politica degli annunci i nostri sono imbattibili, per quel che concerne, invece, i fatti concreti, beh, diciamo che se ne vedono sempre pochi. I maghi della comunicazione, quelli che sostengono che non debbano mai essere utilizzati termini “negativi”, direbbero che la concretezza, per i nostri politici, rappresenta una grande “area di miglioramento”.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro