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Renzi dovrà pur dire qualcosa di sinistra prima o poi

Creato il 24 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

“Mi dicono: ma tu piaci a quelli di centrodestra? Pescare tra quelli di là è l’unica condizione per non riperdere le elezioni. Piacere all’altra parte politica non è un delitto” ha dichiarato Matteo Renzi innescando il suo Big Bang al Pala Congressi di Firenze, proprio ieri. Al Corriere della Seraè piaciuto tanto sottolineare questa frase, che però significa sì portar via voti al centrodestra ma per far cose gradite a quell’elettorato. Far cose di centrodestra. Perché mai imprenditori, artigiani, commercianti, categorie che giustamente chiedono di meglio, come chiunque lavori, hanno votato il centrodestra se non perché si aspettavano la legittima tutela di interessi e ideali di centrodestra? E’ questo il compito dell’alternativa al centrodestra?

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Francamente no. Un buon principio è fidelizzare l’elettorato che si ha, non perderlo, non deluderlo, non spingerlo nella disaffezione e nell’astensionismo. Bello essere se stessi: forse questo è il punto senza cercare di rubare elettori spostandosi invece di convincerli.

Gli amministratori (i Mille di Renzi) avevano storie pure interessanti da ascoltare, come riferisce un giornale fiorentino, Il nostro Corriere, che ha assistito all’evento con un proprio cronista (al.ba.). Spalatori di colore che non avevano mai visto la neve, la lotta all’abusivismo a Gela e altre brevi storie col valore della concretezza. La nuova testata on line ha la possibilità di osservare e descrivere, raccontare Renzi osservandolo nella sua fortezza municipale da ogni lato.

Il sindaco fiorentino è stato accolto pure da proteste, ed è spuntata durante la rassegna degli amministratori la solita critica renzista al sindacato. E anche l’attacco alla burocrazia da parte del sindaco di Finale Emilia. Sarà pur vero nel caso dei terremotati ma burocrazia spesso vuol dire pubblica amministrazione che funziona con i tempi che meritano i dovuti controlli prima di autorizzare opere delle quali, a danno compiuto, si occupa la magistratura.

Allora dove ci porta Renzi, che pure ha amministrato con merito? Dovrebbe dirlo il programma; tira però un’aria grama, con quella storia pubblicata dall’Espresso. Berlusconi creerebbe una lista civica nazionale per liberarsi del vecchio Pdl ormai irriformabile, e poi voterebbe non un candidato proprio ma altrui, cioè Renzi. La biografia di Renzi è punteggiata di vicende di richiamo: ha abbassato le tasse locali, in controtendenza, non ha certo favorito l’espansione edilizia indiscriminata, ha puntato sull’innovazione, sulla smart city e tanti altri progetti raccontati dalla sua newsletter. Della crisi economica pare però non essersi interessato molto, come del cambio di governo e delle gravi decisioni da prendere. Pierluigi Bersani ha insistito sulla crisi economica e s’è fatto carico della responsabilità del governo Monti. Scelta dura, pesante.  I programmi forse chiariranno qualcosa in più.

La sfida per le primarie, Renzi contro Bersani, è lanciata, la classe dirigente del Pd si rinnoverà pure. Ma Renzi ce la farà a dire qualcosa di sinistra? Ha detto che “siamo maggioranza nel Pd”. Ma almeno una parola, un’idea lo dovrà dire. Dopo aver risposto alle domande di Mike Bongiorno nel ’94 alla Ruota della Fortuna (com’è arrivato lì a 18 anni per poi subito calarsi nell’agone della politica?), altre ruote e altri quiz lo attendono.

p.z.

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