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Renzi, il rottamatore automatico, confonde il sindacato con l’oratorio. Dal quale proviene.

Creato il 10 ottobre 2011 da Slasch16

Renzi, il rottamatore automatico, confonde il sindacato con l’oratorio. Dal quale proviene.  Quando ero ragazzino andavo a giocare a pallone all’oratorio ed a una certa ora del pomeriggio sospendevano la partita per portarci in chiesa a pregare, una specie di intervallo tra il primo ed il secondo tempo.
Chi non transitava dalla chiesa veniva espulso dai giochi, non parlo di quando ero in collegio dai salesiani, dove era obbligatorio, parlo dell’oratorio della chiesa di Via Oxilia a Milano.
Naturalmente ho cercato altri campi per andare a giocare.
Renzi è uno che le sa tutte, ne ha per tutti e vuole buttare l’acqua sporca insieme al bambino, se la vedranno quelli della sua generazione se hanno intenzione di lasciarlo fare.
Dal 28 al 30 ottobre lancia un appuntamento dei rottamatori e, pare, che dietro ci sia anche l’ex Mediaset Gori, forse per la strategia comunicativa.
In mezzo a molte cose buone ed interessanti che ho letto qui:

Renzi riorganizza i rottamatori
Dietro le quinte l’ex Mediaset Gori

c’è una frase che ha acceso la mia lampadina della diffidenza, questa: Noi che vogliamo dimezzare i costi della politica e del sindacato.
Ora sui costi della politica sono d’accordo, per quanto riguarda il sindacato temo che Renzi ne sappia ben poco, il sindacato si autofinanzia volontariamente e nessuno è obbligato ad iscriversi.
La trattenuta che viene fatta in busta paga è volontaria e su ordine scritto del dipendente.
Può anche darsi che per uno cresciuto in parrocchia la parola sindacato non significhi democrazia e giustizia, diritti e doveri, equità e valori, è una parola che a quelli come lui può fare paura ed allora sbraga, esce dal seminato.
Il sindacato non esclude il lavoratore e se ne difende uno che non è iscritto non gli chiede di pagare l’avvocato, gli chiede l’iscrizione che non è nemmeno la centesima parte di quello che costa la difesa.
L’incontro pare che sia alla stazione e l’intento è uscirne con proposte ed iniziative che ribalteranno il mondo.
C’è un’altra frase che mi piace poco, direi per niente, ed è questa:
Come dire: mettiamo soldi più per le colpe dei padri che non per educare i figli.
Se per colpe dei padri si riferisce a chi ci ha governato prima lo specifichi, se intende rivolgersi ai lavoratori come me che si sono fatti un mazzo per conquistare diritti per tutti, anche di chi non partecipava alle lotte e adesso fa la predica, ha sbagliato in pieno.
Le nostre conquiste, lo statuto dei lavoratori, una pensione dignitosa, l’art. 18, ci sono costati lacrime,sangue e sacrifici a noi in prima persona ed alle nostre famiglie.
Sono quelli della sua generazione che stanno buttando le conquiste fuori dalla finestra, con l’aiuto di qualche sindacato da sempre vicino ai potenti, uno alla parrocchia e l’altro al sistema.
Quindi non faccia di tutta l’erba un fascio, si corre il pericolo del populismo, del qualunquismo e del fascismo.
Ha le idee più buone di tutti? Bene, me lo auguro, era ora che qualcuno si desse una mossa, l’importante è che il produttore dell’Isola dei famosi non diventi quello della stazione dei fumosi.
Insomma mi auguro che l’arrosto sia tenero, profumato ed abbondante, possibilmente senza comprare la carne nella macelleria di Arcore. 



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