Renzi: l’Europa tra Marte e Idomeni

Creato il 16 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

I migranti, l’accordo con la Turchia e il ricordo della strage di via Fani

Renzi è tornato a parlare dei migranti alla Camera. Ha lamentato l’assenza di attuazione delle decisioni prese in Europa. E anche sulla Turchia non ha risparmiato parole: “E’ giusto siglare un accordo con Ankara, ma non a tutti i costi”. Anche il tema del terrorismo ha preso parte nel discorso di Matteo Renzi alla Camera, e nel far ciò ha ricordato la strage di via Fani del 1978 commessa dalle Brigate Rosse. Il fatto che il Consiglio europeo si sia riunito per la terza volta in un mese, è la conferma che qualcosa sta cambiando sulla questione dei migranti e sull’attuazione di quelle misure di contrasto alle attuali turbolenze dell’Europa. Tuttavia, la recente situazione dell’Unione europea è non di poco bizzarra rispetto a quanto accaduto finora: tra il prendere le decisioni e l’attuarle oggigiorno si sta creando un abisso. Matteo Renzi ha spiegato alla Camera il bisogno di adottare un metodo, ma s’è detto ugualmente fiducioso sulle scelte che verranno prese in Europa. “Nel Consiglio europeo del 17 e 18 marzo prossimi gli Stati membri giungeranno ad una soluzione concreta” ha riferito il premier Renzi, “e da lì si arriverà ad adottare le dovute misure”. L’Europa di quest’ultimo periodo è segnata da profondi cambiamenti, ma non può restare a guardare. Ha bisogno di nuove energie e di un nuovo metodo per assicurare la propria solidità e contrastare i fenomeni sociopolitici che ne potrebbero violare l’integrità.

L’Europa tra Idomeni e Marte

Ed ecco la provocazione di Matteo Renzi: “L’Europa è stata capace di andare su Marte, ma si ferma poi a Idomeni perché incapace di gestire al meglio la questione dei migranti”. E’ una frase che pesa ma conferma allo stesso tempo l’instabilità interna che oggigiorno regna in Europa. “Non possiamo pensare” ha ancora aggiunto il premier Renzi, “che una donna sia costretta a lavare con una bottiglia d’acqua il proprio figlio partorito in un campo profughi”. Il premier ha inoltre sottolineato come l’avventura europea su Marte sia anche “il contributo di donne e uomini del nostro Paese, e per questo l’Italia deve andarne fiera”. Poi il tema caldo dell’accordo con la Turchia di Erdogan. Matteo Renzi ha evidenziato il bisogno di vedere nel negoziato un momento cruciale fra la Turchia e l’Unione europea, ma “non possono certo essere calpestati i valori”. In altri termini il premier ha voluto sottolineare l’esigenza di trovare un accordo con Ankara, senza del resto interrogarsi sugli errori che eventualmente possono esser stati commessi in passato. “Ma un punto fermo dev’esserci” ha affermato Matteo Renzi, “I diritti fondamentali non si toccano. Dai diritti umani alla libertà di stampa”.

La questione economica e il tema del terrorismo

Il premier – nell’affrontare il tema del Fiscal compact – ha spiegato di come quest’ultimo “abbia danneggiato le prospettive politiche ed economiche dell’Italia e dell’Europa”. Una questione che si è unita poi al tema del terrorismo. Un vero e proprio allarme che sta colpendo l’Europa intera. Sebbene l’attenzione dei media non è mai stata continua sul terrorismo in territorio europeo, non significa certo che atti di violenza non ne siano stati commessi. “C’è una recrudescenza di fondo” ha spiegato ancora Matteo Renzi, “Una situazione che dev’essere contrastata senza mezzi termini, altrimenti potrebbe dilagare e incrementare l’instabilità del continente”. Il tema della sicurezza è un tema di primo piano. Il Califfato e al Nusra in Siria, ma anche i gruppi del terrore in Libia e nel Medio Oriente minacciano di continuo l’Europa. “Non possiamo soffermarci solamente sul versante della sicurezza” ha proseguito Matteo Renzi, “Dobbiamo lavorare anche sul versante culturale. Le nuove generazioni, e non solo loro, devono essere avvicinate a un’educazione che rigetti ogni forma di violenza e di estremismo”.

Poi il ricordo vola alla storia di Aldo Moro, affinché “la sua visione ci aiuti ad essere all’altezza del nostro compito”. La morte di Moro non è soltanto un ricordo, ma vuol essere anche l’occasione per testimoniare il bisogno di una democrazia reale, fatta di concretezza, di decisioni vere, lontane dall’astrattezza di tutto ciò che poi non viene attuato per il bene degli uomini. La Camera – a seguito del discorso pronunciato da Matteo Renzi – ha reso omaggio alle vittime del sequestro Moro e alle loro famiglie.

Tags:accordo,Aldo Moro,Camera,diritti,economia,Grecia,idomeni,macedonia,Marte,migranti,parlamento,profughi,Renzi,rifugiati,senato,spazio,strage,terrorismo,turchia,UE,Unione Europea,via fani

Related Posts

BlogPoliticaPrima Pagina

A Idomeni la situazione è tragica. Le parole di Dimitris Avramopoulos

AttualitàBlogPolitica

Il Governo e il silenzio sull’aborto

BlogMedio OrientePrima PaginaReportageSiria

Il tramonto del Califfato. Il sogno fallito di al-Baghdadi

BlogMedio OrientePrima PaginaReportageSiria

Di chi sarà la Siria? Mosca, Washington e Tel Aviv a poche ore dai colloqui di Ginevra