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Renzi promette meno tasse e Marino tassa pure l'aria condizionata!
Creato il 23 luglio 2015 da Freeskipper
Paghiamo tasse e balzelli su tutto, su luce, gas, acqua, benzina, casa, auto, tv, telefono, praticamente su ogni cosa e stanno studiando persino di mettere una tassa sui rapporti sessuali a pagamento. C’è qualcuno che addirittura ironizzava sul fatto che "arriveranno a tassarci pure l’aria che respiriamo". Ma non c’è poi tanto da scherzarci su, se è vero com’è vero che l'ultima novità in fatto di tasse sarebbe proprio l'imposta sui condizionatori d’aria. Avete già pagato l'Imu e la Tasi e vi state riprendendo dal salasso e dalla canicola godendovi il fresco del vostro condizionatore di ultima generazione? Bene, ora preparatevi a pagare anche la tassa sull’aria fresca che respirate in casa vostra. Sì, la tassa su quei condizionatori che proprio in queste giornate di caldo africano vi stanno salvando dal coccolone. E proprio mentre Renzi promette di ridurre le tasse, Marino a Roma (ma penso anche altrove) - avvalendosi di una direttiva europea sulla tutela dell'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera e tramutata rapidamente in legge italiana, in barba all'impegno della mitica tassa unica comunale - ha imposto una nuova gabella ai cittadini tassando i condizionatori, come se una tassa potesse ridurre l'immissione della CO2 nell'atmosfera. Per contro, ad aumentare sono le entrate del Comune da sperperare a fini clientelari e parassitari. Infatti è stata creata un'apposita società pubblica, con tutti i suoi presidenti, direttori, dirigenti e impiegati di cui non si è saputo nulla, che nella migliore delle ipotesi assorbiranno il gettito della nuova tassa.Insomma, l'ennesima batosta che si abbatte sui portafogli dei contribuenti. Tutto parte dalla necessità per l'Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea che tutela l'ecosistema limitando l'immissione di anidride carbonica nell'atmosfera. In buona sostanza questa direttiva equipara i condizionatori agli impianti di riscaldamento, obbligando i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli ogni 4 anni dei condizionatori stessi. Il provvedimento è stato emanato dal governo Renzi alla fine di giugno di quest'anno. Il comune di Roma è il primo a prendere la palla al balzo e a trasformare la tassa (potenzialmente corretta per il rispetto ambientale) in una mannaia sulle tasche dei contribuenti. Infatti, allontanandosi un po' dall'intento green, nelle città italiane - e come dicevamo Roma in primis - stanno nascendo società ad hoc, partecipate o private, cui deve essere affidato il censimento degli impianti di condizionamento.I primi dati parlano di cifre considerevoli: per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori occorreranno almeno 200 euro, che salgono a 300 se i condizionatori in casa sono più di uno. E si calcola che l'intero gettito di questo provvedimento porti nelle casse dello Stato più di quanto porti la riscossione dell'Imu: 4 miliardi di euro. Aspre si annunciano le multe per chi viene beccato senza le carte in regola: dai 500 ai 3mila euro per il proprietario dei condizionatori, da mille a 6mila euro per il manutentore che non abbia applicato minuziosamente la normativa. Le somme, logicamente, finiscono nelle casse di Comuni e Regioni. Altro che riduzione delle tasse!