Certo è vero che sindacati e politici hanno portato l’Italia allo sfascio, ma proprio perché non sono stati abbastanza sindacati o abbastanza politici e da troppo tempo sono stati subalterni ai capitalisti senza capitale, al liberismo d’accatto e ai finanzieri alla Daniele Serra che si è trovato la ricchezza in casa e che ora da Londra fa la lezioncina. L’Italia è in rovina proprio perché si è dato ascolto a questa classe dirigente impresentabile, avida e mediocre, ingrassata con i soldi pubblici che oggi pretende di indicare soluzioni grazie alle quali creare povertà e fare razzia di ciò che è rimasto.
Ma tutto questo non è casuale, anzi è la naturale evoluzione di un candidato artificiale, costruito in laboratorio con investimenti milionari e diretto dagli spin doctor, uno che ha vinto l’x factor lanciato dalla finanza per chi meglio cantava la sua canzone. Alla sinistra pidddina delle illusioni regala l’osso scarnificato del “niente più larghe intese”, maramaldeggiando con un Cavaliere in agonia, dal quale era andato ginocchioni due anni fa e col quale peraltro l’azienda di famiglia fa e ha sempre fatto proficui affari. Ma poi chiaramente si rivolge alla carne succosa del berlusconismo e dell’opinione di destra ed ecco che alla rottamazione delle vecchie dirigenze politiche, del resto ormai alleate, si sostituisce un concetto ben diverso e tutto demagogico del tutti colpevoli anche se non si dice perché. La frase sulla «sinistra conservatrice che se non cambia è la destra» rincorre la banalità fumosa dei discorsi privi di senso, ma così ascoltata che ormai sembra davvero significare qualcosa. In effetti è solo un segnale che sta per altro, per dire, dal’interno stesso della casta, che la sinistra non si è adeguata ai tempi cioè al liberismo selvaggio, alle politiche finanziarie, alle bolle, alla perdita di diritti e alla precarietà come strumento di “crescita”. Che insomma è conservatrice perché non è abbastanza destra.
Ma certo Renzi e il suo finanziere di fiducia rimedieranno a queste terribili storture.