Renzi: tante promesse, ma l’Ue è ferrea

Creato il 14 agosto 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 14 agosto 2014

Di Mario Marrandino. Nonostante gli sforzi e le maratone, la “questione-Ue” è ancora bella che aperta: dopo i dati economici deludenti, la recessione e il debito p.a., l’Ue è decisa a non consentire deroghe sulla linea del rigore, pugno di ferro per l’Italia.

Il premier ribadisce, con senno di poi, di essere sulla stessa linea di Draghi e della Ue, ma specifica e ci tiene a sottolineare, digrignando i denti e affilando gli artigli, che le riforme si fanno in piena autonomia, senza alcun tipo di interferenza. Ci si impunta, si “mostrano i muscoli”. Ma fino a quando ciò ci sarà d’aiuto? Renzi promette di portare l’Italia alla guida d’Europa, espressione tra l’altro largamente usata, ma diventa sempre più difficile anche stare sul sedile del passeggero e si sa che questa incessante crisi, giorno per giorno, tende ad erodere il consenso e il barlume di fiducia precedentemente dimostrato e si rischia di ripiombare nell’incubo delle elezioni politiche anticipate.

Citando Polisblog, Pietro Vernizzi a Lanfranco Turci (ex dirigente Pci-Pds-Ds e già presidente dell’Emilia Romagna): “Perché Renzi non riesce a farsi ascoltare dai partner Ue?”. Risponde l’ex deputato Ds: “Renzi non ha neppure tentato di farsi valere nei confronti dei partner Ue su quanto va cambiato in Europa. Doveva nascere un asse tra Italia e Francia, ma non se ne è vista traccia. Juncker non sta segnalando il possibile inizio di una svolta nella politica della Commissione Ue. Non si può continuare sulla linea dell’austerità. Renzi dovrebbe avere il coraggio di sottolineare che non si riconosce in questa linea politica, eppure in cinque mesi di governo non è riuscito a dirlo una sola volta”.