Report: l’addestramento di un basij

Creato il 25 giugno 2012 da Nopasdaran @No_Pasdaran

La parola Basij è ormai familiare per molte numerose persone ed è divenuta sinonimo di repressione e morte. I Basij, infatti, sono stati i principali responsabili della morte di centinaia di manifestanti e oppositori che ha colpito la Repubblica Islamica dopo le falsate elezioni presidenziali del 2009. Molti, sfortunamentante, hanno ormai dimenticato che la società civile iraniana fu la prima a ribellarsi ai suoi aguzzini e che, a tre anni da quelle dimostrazioni, ancora oggi nelle prigioni iraniane languono decine e decine di donne e uomini, colpevole solamente di non pensarla come il regime. In questo articolo vogliamo spiegarvi, brevemente, chi sono i Basij e soprattutto qual’è il loro addestramento militare e religioso. Un piccolo viaggio in un mondo fondamentalista e violento in grado di dare una chiara spiegazione di come i leaders della Repubblica Islamica intendano il concetto di “potere”.

I Basij

Chi sono i Basij? Perchè sono stati creati e  qual’è il loro dovere? Il movimento dei Basij -  precisamente chiamati “Organizzazione per la Mobilitazione degli Oppressi (in farsi Sazman-e Basij-e mostazafan) – sono un corpo di volontari  creati nel novembre del 1979 per ordine di Khomeini. Secondo l’articolo 36 dello Statuto dell’Organizzazione, quindi, il dovere fondamentale di un Basij è quello di “difendere il Paese e il regime Islamico” da ogni minaccia proveniente dall’interno e dall’interno dell’Iran. Nel 1981 i Basij vennero integrati all’interno delle Guardie Rivoluzionarie – anche noti come Pasdaran – e presero parte alla Guerra Iran-Iraq, conflitto a cui ha fornito un numero molto alto di volontari pronti a farsi saltare sulle mine irachene. L’addestramento militare, ideologico-politico di ogni membero dei Basij è quindi una parte fondamentale della vita di ogni volontario, al preciso scopo di evitare che la Repubblica Islamica devii verso istanze lontane dai dogmi di regime.

I Basij non sono tutti inquadrati allo stesso livello. Secondo le stime recenti, ci sono oggi in Iran circa tre milioni di Basij, ma la maggior parte di essi è considerata come “regolare” ovvero ha passato un veloce addestramento di quindici giorni e rimane a disposizione solo in caso di emergenze. Il centro del Corpo è costituito invece dagli appartenenti classificati come “attivi” e “speciali” (questi sono veri e propri Pasdaran): sono questi volontari che subiscono l’addestramento più intenso e che partecipano alla vita quotidiana del Corpo.

L’addestramento del Basij: tra tecniche di repressione e Corano

In generale, potremmo definire l’addestramento di un Basij un mix di tecniche di repressione e Corano, una commistione fatale di violenza e fondamentalismo. Il programma di addestramento Militare-Ideologico-Politico seguito dai Basij è deciso dall’Ufficio del Rappresentante della Guida Suprema. Questo Ufficio decide i programmi previsti dall’addestramento, i testi che verranno usati e coloro che saranno i docenti dei vari corsi. Responsabile della produzione dei testi, quindi, è il Centro per le Ricerche sull’Islam della città santa di Qom. I docenti, si dividono in tre gruppi: trainers dell’organizzazione, trainers non organizzativi e trainers chiamati su invito. Secondo una ricerca, ci sono oggi circa 30.000 docenti nei Basij, 10.000 dei quali hanno preso un diploma presso il Basij College per la Ricerca e l’Analisi di Qom. Dal 2002, infine, un “super organo” politico riconosciuto monitora i vari docenti, al fine di evitare che possano insegnare qualcosa non in linea con le volontà del regime.

L’addestramento militare e ideologico-politico del Basij si divide in: 1- addestramento generale (quindici giorni obbligatori per tutti i membri dei Basij che prevedono una infarinatura sulle varie armi, la “difesa civica” e il primo soccorso); 2- addestramento complementare (addestramento di 45 giorni, basato su un maggiori approfondimento dell’uso delle armi, pratiche di intelligence, guerra psicologica e su programmi legati al concetto di Jihad, all’apprendimento della lettura e della ripetizione dei versi del Corano a memoria e al concetto di “velayat-e Faqih”);3- addestramento specializzato (addestramento di un mese basato su un approfondimento delle tecniche di guerra psicologica e di repressione delle dimostrazioni. Ci sono quindi corsi religiosi orientati al concetto di resurrezione del Mahdi e di etica morale di un leader); 4- addestramento di aggiornamento e di coerenza (corsi di addestramentoa annuali per tenere sempre aggiornati i membri del Corpo e per verificare la loro fedeltà al regime).

I membri dei Basij inquadrati come “speciali”, infine, devono seguire anche una serie di corsi religiosi previsti per i Pasdaran quali: ideologia dell’Islam e monoteisimo, etica islamica, comandamenti islamici (ahkam), lettura, traduzione e interpretazione del Corano, storia dell’Islam, il sistema politico Islamico e il concetto di “Guerra Santa”.

Una ideologizzazione senza fine

L’ideologizzazione di un Basij non ha fine. Particolarmente dopo il 2005, sono stati sviluppati i cosiddetti “Tadavom“, sessioni di “continue” di addestramento ideologico e politico sviluppate con testi appositi e sotto il controllo della Guida Suprema. Al contrario dei classici addestramenti, i corsi “Tadavom” dipendono dal livello di istruzione del Basij, andando da un Livello 1 dedicato a chi ha fatto solo le scuole elementari, al Livello 3, organizzato per coloro che hanno un livello di istruzione più alto.  Questi programmi di “continuo aggiornamento” prevedono corsi quali: il “Piano Velayat” (ovvero corsi sulla “tutela” del sistema che si tengono ogni estate per settimane), il “Piano Basirat” (ovvero di “penetrazione” per rinforzare il credo del fedele), il “Piano Marefat” (ovvero la “consapevolezza”, un corso di tre giorni orientato al riconoscimento del nemico esterno ed interno) e il “Piano Salchin” (ovvero di “giustizia”, fondato sullo studio degli oltre 5000 sermoni della Guida Suprema, da ripetere praticamente a memoria).

Che dire? Quello che vi abbiamo presentato non è il curriculum vitae di un normale “soldato volontario”, ma il CV di un fanatico militante, capace di uccidere appena il pollice del Cesare di turno al potere si volge verso il basso…Tre miglioni di potenziali Basij, quindi, non rappresentano una garanzia per la tutela del sistema, ma una barriera per impedire che il regime si apra ad ogni forma di cambiamento e di modernità. Nel frattempo, mentre i fanatici uccidono, i leaders diventano sempre più corrotti e si apprestano a conquistare l’era atomica