Requiem For A Dream

Da Nonsolopizzaecinema @audreyandgeorge
Parola d’ordine:Aronofsky. Alzi la mano chi ne sa qualcosa!Non posso vedere, ma non mi aspetto una foresta di mani: io l’ho scoperto poco tempo fa, grazie al mio amico Francesco. Anche se in realtà avevo già visto un suo film, senza saperlo: ora che lo so dovrò rivederlo, The Wrestler.Adesso concentrazione: da una parte infatti, nel mondo del cinema, troviamo tanti film perfetti per rilassarci… ma quella è un’altra parte. Qui si entra nella sezione: “film che provocano, che destabilizzano, che chiedono più di ciò che danno… o meglio, danno tutto solo se prendono tutto”. Se non siete pronti a questo, allora non guardateli.Per qualche giorno sono stato indeciso su quale film fosse il migliore per descrivere Aronofsky. Poi, anche se non è il suo primo film, ho scelto “Requiem for a dream”: il dolore allo stato puro, la devastazione della vita di persone che, seguendo il loro sogno, incontrano l’incubo. La droga e le ossessioni che spingono ad essa, le paure da cui si cerca rifugio, l’accettazione di compromessi per giustificare pessime scelte ed azioni orribili, fino alla tipica ridicola e costruita arroganza che nasce dalla sicurezza di una pupilla dilatata… ma a cui segue l’inevitabile declino. Che non risparmia nessuno.Prostituzione, spaccio, galera, follia e morte, con tutto l’amore che si può in uno spaccato della parte più squallida e degradata della società americana. Temi forti su cui tanto si è prodotto, sia nel cinema che altrove, ma che Darren Aronofsky tratta sapientemente avvalendosi di tutto un repertorio di inquadrature efficaci, con effetti, colori e luci che sembrano avvolgersi nelle profonde sensazioni dei personaggi. Il vertice lo raggiunge accompagnando l’evolversi ossessivo della storia con le note della colonna sonora, firmata dai Kronos Quartet. Notissima la loro Lux Aeterna: se non la conoscete è davvero strano!Serve cogliere tutto questo per poter comprendere ed apprezzare il genio di uno degli Artisti del cinema, che è ancora solo all’inizio e che aspetto -col mio amico Francesco- nei suoi imminenti nuovi lavori, tra cui il remake di Robocop!! Great expectations…Ora pensiamo a cosa mangiare… fatemi riflettere bene… ci vuole concentrazione…

Ecco, ci sono! Qualcosa che sia veramente rappresentativo dello spaccato americano descritto:
Cookies con SmartiesIngredienti (per circa 50 biscotti)
320gr farina, 160gr zucchero, 160gr zucchero di canna, 80gr burro, 140gr strutto, 1 uovo, 2/3 tazza nocciole tritate, 300gr smarties (8 tubetti), 1 fialetta essenza vaniglia, 1 pizzico di sale, 1/4 cucchiaino bicarbonato

Preparazione
Lavorate il burro con lo zucchero e lo zucchero di canna, aggiungete lo strutto e poi unite l’uovo e la vaniglia, impastate bene. In una ciotola a parte mischiate farina, sale e bicarbonato, poi aggiungete gradualmente la farina al composto di burro e zucchero fino ad avere un composto compatto, aggiungete metà dose di smarties e le nocciole tritate. Formate delle palline di impasto, schiacciatele un pò e mettete sopra un pò di smarties, premeteli leggermente e posizionateli su una teglia coperta da carta da forno, metteteli distanti tra loro perchè in cottura gonfieranno un pò. Fate cuocere questi biscottini in forno preriscaldato a 180°C per circa 15 minuti. Fateli raffreddare su una gratella e serviteli.Enjoy!

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