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Requiem per la Lega? La mannaia giudiziaria decreterà la fine del leghismo?

Creato il 18 maggio 2012 da Iljester

Requiem per la Lega? La mannaia giudiziaria decreterà la fine del leghismo?

Non ho mai amato la Lega. Ho sempre considerato il leghismo una forma perversa di egoismo territoriale. Ciononostante, molte delle politiche leghiste le ho sentite mie: dalla lotta alla criminalità organizzata, alla esigenza di regolamentare i flussi migratori. Certamente però non ho mai condiviso gli eccessi leghisti, come il separatismo, la buffonata chiamata “Padania” e il pregiudizio radicato negli italiani del nord di un sud fatto di abusi edilizi, falsi invalidi e mafia. Forse perché io al sud ci vivo o forse perché il nord non è poi così vergine come i leghisti ci hanno sempre voluto far credere.

Ma è chiaro che nonostante non abbia amato il partito di Bossi, esso ha rappresentato, in questo turbolento ventennio, una delle poche e vere opposizioni al sistema. Con le sue politiche politicamente scorrette ma giuste, ha demolito l’ipocrisia della sinistra, l’ha rivoltata come un calzino e l’ha denudata davanti al popolo. Il centrodestra, in questi termini, deve parecchio al leghismo, seppure oggi l’impressione pare essere quella di una presa di distanza e di un atteggiamento freddo e distaccato nei confronti dei guai giudiziari che hanno ridotto il fenomeno leghista a una controfigura di se stesso.

E su questo aspetto, la tempesta giudiziaria, che vorrei soffermarmi. Perché la mia impressione è che la Lega abbia subito un tracollo giudiziario troppo preciso e chirurgico per essere frutto del caso. Per carità, non metto in discussione — almeno finché non si sarà pronunciato un giudice — le indagini dei magistrati, ma è chiaro che i guai leghisti sono esplosi in un contesto politico davvero particolare, e quando avrebbero dovuto essere prese decisioni cruciali. A partire dal Fiscal Compact per finire con le amministrative comunali che hanno coinvolto molte grandi città del nord, tra cui Parma.

Direte: il solito complottismo. La giustizia è la giustizia. Ebbene, rispondo: non proprio. Se è vero che la giustizia è la giustizia è anche vero che troppo spesso qui in Italia assistiamo a vortici giudiziari che poi, puntualmente, finiscono in un nulla di fatto. A titolo di esempio: è di oggi la notizia di un Berlusconi completamente prosciolto dall’accusa di appropriazione indebita e frode fiscale per l’affare Mediatrade. Ed è di pochi giorni fa il deposito della motivazione sulla sentenza del caso Mills che dichiarò il reato di corruzione a carico del Premier prescritto. Entrambi le sentenze hanno censurato l’operato del pool di Milano. Ciononostante, domandiamoci: questi processi, quanto hanno pesato, negli anni, sugli equilibri e i rapporti politici di questo paese? Quanto hanno condizionato l’orientamento politico degli elettori e le scelte di fondo delle forze al Governo?

Le risposte probabilmente le conoscete. Non potrebbe essere diversamente. Perciò, tornando alla Lega: Fiscal Compact, nuovi equilibri politici, spread, pressione dei poteri finanziari, governo retto e guidato da un uomo legato a doppio filo alle banche, e poi dall’altra parte, una delle poche opposizioni a questo Governo — la Lega appunto — che puntualmente finisce sotto i riflettori per una laurea in Albania, per una ristrutturazione della casa di Bossi, per un investimento in Tanzania. E quanto sono costati, al partito di Bossi, in termini di immagine e voti, questi scandali, ripresi a titoli cubitali sui quotidiani nazionali?

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Parecchio. Troppo. La verità è che oggi la Lega è un cumulo di macerie, e credo e sono convinto che Bobo Maroni non avrà né la forza né il carisma per riportarla ai suoi antichi splendori padani. Perciò, salvo miracoli, il leghismo sarà destinato a sfumare sempre più nell’anonimato e nel folklore degli irriducibili, perché lo scandalo giudiziario (o meglio la sua eccessiva amplificazione mediatica1) ha colpito con efficacia nel segno. Ha prodotto il suo risultato naturale: rendere inoffensiva una forza politica scomoda. E la Lega, con Monti al Governo e la democrazia sospesa, era una forza politica scomoda.

Concludo con una constatazione. Ho parlato in altri post precedenti del disegno volto a eliminare (o almeno a rendere inoffensivo) politicamente ed elettoralmente la sfera di destra/leghista dell’arco politico. Ebbene, a conti fatti il disegno è riuscito. Mai come ora il partito berlusconiano è ai minimi termini di consenso (anche a causa sua), e mai come oggi la Lega rischia di scomparire definitivamente. Perciò prepariamoci al peggio. Prepariamoci ad anni di sinistra, governi tecnici, e ancora sinistra, e prepariamoci alle peggiori nefandezze buoniste che questa classe di politicanti ex comunisti ed ex democristiani combineranno a nostro danno per radicarsi sempre più nel potere.

  1. Non accaduta per esempio in relazione ai ben più sostanziosi scandali che hanno colpito la sinistra: dallo scandalo Penati alla Sanità Pugliese.

di Martino © 2012 Il Jester 


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