Soffermiamoci adesso su alcuni punti fondamentali del video.
Sulla copertina del Time, tra le 100 persone più influenti del mondo troviamo Malala Yousafzai, attivista pakistana per i diritti civili.
Si è raggiunto il record di registe femminili nominate agli Emmy.
La PBS ha nominato per la prima volta una squadra di presentatrici televisive per condurre il programma NewsHour, in onda dal 1975.
Tuttavia, dobbiamo anche scontrarci con l'altra faccia della medaglia e "alcune cose non stanno cambiando abbastanza rapidamente", come afferma lo stesso Representation Project. Dobbiamo infatti scuotere la coscienza delle persone verso il vero cambiamento e liberarle da una serie di pregiudizi che sono ancora imperniati nella nostra cultura maschilista.
Qualche altro esempio:
L'oscar per il tweet più offensivo va alla rivista The Onion, etichettando Quvenzhané Wallis, una bambina di 9 anni, con termini spregievoli.
La leader del Partito Repubblicano chiama Miss America "una prostituta".
E in ultimo ma non per ultimo, strumentalizzare il corpo femminile sembra ancora oggi quasi uno degli unici modi per fare marketing e vendere prodotti.
Ordunque, se qualcosa si sta muovendo nel verso giusto, è ancora troppo presto per ritenersi soddisfatti dei cambiamenti di quest'ultimo 2013, dobbiamo invece rimboccarci le maniche negli anni a venire affinchè l'immagine della donna venga proposta a tutti nella sua piena dignità.