Resisti, Batman! Il doloroso bat-evento del 2013

Creato il 08 gennaio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Attenzione: questo articolo contiene spoiler relativi a quanto accade su Batman # 19 e su Batman Incorporated #4 (edizioni italiane).

Grant Morrison è sicuramente uno degli sceneggiatori che nell’ultimo decennio ha maggiormente impresso il proprio marchio su Batman. Quando ha iniziato a scrivere il personaggio, nel 2006, ha subito mostrato di avere un grande piano in mente per la storia che voleva raccontare con il Cavaliere Oscuro, un programma che avrebbe probabilmente impiegato anni per svilupparsi del tutto e che avrebbe previsto un approccio particolare allo storytelling.
Attraverso vari archi narrativi Morrison ha messo Batman a confronto con sfide gigantesche, pericoli sovrannaturali e nemici che tramavano nell’ombra, fino ad arrivare alla propria morte, o presunta tale. Da lì l’avventura si è fatta ancora più strana, in bilico tra viaggi nel tempo e inquietanti destini che si proiettano su Gotham City e sul mondo.

L’avvento del reboot dell’intero universo DC pareva aver spazzato via la conclusione del ciclo morrisoniano, che con Batman Incorporated stava entrando nella sua parte conclusiva. Ma anche se sulle pagine di Batman è arrivato Scott Snyder come sceneggiatore, Morrison non è stato accantonato e ha potuto realizzare la seconda stagione di Inc, per chiudere degnamente il suo progetto sul personaggio. Lo sceneggiatore scozzese, comunque, non è solito muoversi in sordina, per questo nell’ottavo episodio di questa seconda parte di Inc si assiste all’avvenimento più importante e drammatico degli ultimi anni per Batman, un episodio che non a caso si ripercuote su tutte le altre testate legate al personaggio e che darà il via a un nuovo crossover, Requiem.
Non è difficile intuire quale sia la natura di tale dramma, e forse neanche il personaggio che ne è vittima: Damian Wayne, attuale Robin, infatti muore alla fine del quarto volume che raccoglie Inc in Italia, alla fine di una storia che mostra uno strenuo combattimento tra il ragazzo e l’energumeno con cui si accompagna sua madre, fratello in vitro di Damian stesso.

Ora, si potrebbe parlare a lungo di come il meccanismo della morte di un comprimario celebre sia ormai logoro e quasi insopportabile, di come troppi lettori si siano assuefatti a questo escamotage commerciale che punta solo a ravvivare periodicamente l’interesse del pubblico. Tra l’altro la morte di un Ragazzo Meraviglia, nello specifico, non è nemmeno una novità.

Ma ci sono da sottolineare due aspetti della faccenda, uno generale e uno particolare. Innanzitutto, se ben raccontata e preparata, la morte di un personaggio che si vede agire ogni mese, anche se solo un eroe di carta, può comunque colpire forte l’appassionato, che può vivere durante la lettura tutte le emozioni e la compassione per l’accadimento.
Scendendo poi nel particolare di questa storia, occorre riconoscere come Morrison abbia costruito una macchina molto ben oliata: lui stesso ha creato Damian, nel 2006, e ora lo uccide. Non ci sarebbe da stupirsi se avesse pensato fin da allora di far fare una fine del genere al personaggio. Del resto, Robin muore per mano di Talia, sua madre, che si sta dimostrando più letale di qualunque freak Batman abbia mai combattuto. Considerando che Talia è stata dietro le quinte di gran parte del ciclo morrisoniano, arrivare ad uccidere Damian dopo averlo fatto avvicinare a Batman, suo padre, è quasi un percorso logico e ovvio. 

Il quarto volume dedicato a Batman Incorporated da RW Lion, oltre alla storia che mostra la morte di Damian, contiene tre albi che precedono il dramma, molto interessanti per il colpo di scena sull’identità di uno dei collaboratori di Batman e, soprattutto, per il ritorno del futuro distopico di Gotham, dove Damian è il nuovo Batman in una società completamente allo sbando.
Questo scenario era stato mostrato nel celebre Batman #666, uno degli albi migliori della gestione Morrison, ed è quindi un piacere ritrovarlo , pur lasciando dubbi, ora, sulla reale probabilità che tale futuro si avveri… e sull’eventualità che sia questo il futuro che Bruce Wayne ha visto durante la sua disavventura in viaggio nel tempo.
Le altre due storie riescono a mantenere un saggio equilibrio tra prosecuzione degli scontri tra Batman e soci contro il Leviatano di Talia e la preparazione di Damian ad affrontare quello che lo aspetta, il tutto incorniciato dai disegni di Chris Burnham, il cui tratto sporco si presta bene a raccontare una delle ore più buie per le forze del bene. Il suo Batman, comunque, è rappresentato in modo da comunicare tutto il suo carisma e la sua determinazione tramite un tratto che esalta le mosse dinamiche e scattanti e il volto sempre teso.
In generale, poi, l’artista riesce molto bene a delineare le figure umane in modo preciso e affascinante.

La morte di Damian è così importante per i prossimi mesi di storie batmaniane, che la storia in cui si consuma la tragedia viene eccezionalmente proposta anche come bonus dello spillato mensile di novembre, senza sovrapprezzo. Iniziativa lodevole e intelligente da parte della Lion, che permette a tutti i lettori di godersi l’evento e magari riesce anche a incuriosire qualcuno di loro che andrà a recuperarsi anche Inc.
Segue Resisti, scritta da Snyder per i disegni di Andy Kubert e Alex Maleev, che ci mostra un Batman che si butta anima e corpo nella lotta contro il crimine per dimenticare il lutto appena vissuto. Si tratta di una storia lunga, commovente, dove lo scrittore ripesca un personaggio femminile già mostrato durante la saga della Corte dei Gufi e si pone in perfetta continuità con quanto scritto da Morrison.

Anche sulle pagine di Detective Comics la morte di Robin riecheggia, pur rimanendo sullo sfondo in favore dell’evolversi dello scontro di poteri tra il Pinguino e il suo ex-assistente che gli sta usurpando il ruolo: John Layman fa un ottimo lavoro, riportando finalmente la trama sul suo asse principale, che è il più interessante. I muscolari disegni di Jason Fabok contribuiscono all’apprezzamento dell’avventura.
Ad approfondire i sentimenti della bat-family in conseguenza dell’ultimo addio a Damian ci pensano Kyle Higgins e Juan Josè Ryp su Nightwing, dove Dick appare completamente distrutto dal dolore e roso dai sensi di colpa, che proietta anche su Bruce. Il colpo di scena finale, comunque, sembra indirizzare la linea narrativa di Dick a occuparsi di altre faccende. È una bella storia, molto intima, ma rovinata da dei disegni troppo manieristici che rendono innaturali molti primi piani dei volti. 

Negli scorsi mesi le fumetterie hanno offerto quindi due appuntamenti imperdibili per i fan dell’Uomo Pipistrello o semplicemente delle atmosfere supereroistiche: Batman Incorporated #4 e Batman #19 portano in Italia l’evento batmaniano dello scorso anno, che per com’è stato costruito e realizzato conferma una volta di più come l’attuale periodo sia qualitativamente roseo per il personaggio.

Abbiamo parlato di:
Batman Incorporated #4
Grant Morrison, Chris Burnham
Traduzione di Stefano Visinoni
RW-Lion, novembre 2013
120 pagine, brossurato, colori – € 10,95
ISBN: 0-788866-919193

Batman #19
Grant Morrison, Chris Burnham, Scott Snyder, James Tynion IV, Andy Kubert, Alex Maleev, John Layman, Jason Fabok, Kyle Higgins, Juan Josè Ryp
Traduzione di Stefano Visinoni
RW-Lion, novembre 2013
96 pagine, spillato, colori – € 3,50
ISBN: 977-1-88747-233-4

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