Roma. Al Due Ponti Sporting Club, lunedì 6 maggio: un pomeriggio di ricordi, aneddoti ed emozioni con i protagonisti che hanno fatto grande la storia della Lazio, per la presentazione del libro “Pino Wilson vero Capitano d’altri tempi” di Vincenzo Di Michele.
Di fronte a lui, c’erano i giocatori del 1974, le telecamere, i giornalisti, Radio Sei, Gianni Giacomini, Marco Perina, Robero Cantiani, Giorgio Mori, Tony Santagata, Carlo Priolo, Giancarlo Governi, Emanuele e Pietro Tornabuoni, Radio sei, i laziali Pino Capua, Tony Malco, Antonio Buccioni, Alessandro Cochi, Mauro Mazza, Totò Lopez , Franco Recanatesi, Valerio Cassetta, Lucilla Nicolanti, Stefano Pantano, Gianluca La Penna, gli amici, i tifosi e tanti altri.
“Io lo sapevo che andava a finire così“ ha commentato commosso, il capitano storico della Lazio. Lui che nella sua carriera ha vestito per ben 400 volte la maglia della Lazio vincendo uno scudetto; lui che ha giocato nella Nazionale Italiana e anche ai campionati del mondo in Germania nel 1974; lui che ha avuto a fianco giocatori del calibro di Pelé, Chinaglia, Beckenbauer e Carlos Alberto; lui, il dott. Pino Wilson; lui, il capitano della Lazio, il baluardo l’estremo difensore, questa volta si è dovuto arrendere alla sua storia ed ai toccanti ricordi dei tempi passati, tutti contenuti in un
“Pino ha dato tanto alla Lazio”, ha commentato Giancarlo Oddi mentre Bruno Giordano ha detto che doveva e poteva essere solo lui il capitano della Lazio poiché era il vero leader della squadra.
Michelangelo Sulfaro ha ricordato i primi tempi che Wilson arrivò alla Lazio e di come sin dagli inizi, mostrò la sua forte personalità.
Toccante il commento di Massimo Maestrelli, figlio del maestro Tommaso: “Non è stato un caso se mio padre lo abbia scelto come capitano di quella squadra.”
Invece Felice Pulici, il portierone dello scudetto, ha raccontato un divertente aneddoto su quando nel lontano 1972 - allora giocatore militante nel Novara in serie B - approdò a Roma nella squadra della Lazio.
Eh sì! Era proprio una squadra mattana e garibaldina divisa nello spogliatoio ma unita in campo; uno spaccato di 11 forti personalità tutte fumantine, orchestrate da un grande maestro che si chiamava Tommaso Maestrelli.
Il capitano però era un certo Giuseppe Wilson. Non a caso lo chiamavano “Il padrino“.
Written by Alessia Mocci
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