“’O mestiere mio è chisto. Mettermi ‘e pparole mmocca e raccontare quello che succede dint’ ‘o munno”. Naviganti Inversi mette in scena, allo Ztn di Napoli, una commedia in cui gli attori stessi sono protagonisti. ResoCunto è una moderna versione della commedia dell’arte, racconta la napoletanità, ma punta l’attenzione sul ruolo che gli artisti avevano a fine Ottocento e sul modo in cui inscenavano le loro proteste. Ma è anche opera di denuncia degli avvenimenti storici che portarono e seguirono all’Unità d’Italia, tanto che il regista affida a due burattini l’excursus storico che portò alla fine del Regno delle due Sicilie.
Una compagnia di guitti, a seguito delle censure che il mondo culturale e artistico napoletano sta subendo, vuole raccontare la propria verità storica e lo fa rappresentando “Pascariello surdato congedato” di Antonio Petito. Così facendo lo spettacolo mette in scena una commedia nella commedia. Protagonista dell’atto unico è Pascariello, un giovane soldato in congedo che affronta numerose peripezie per rivedere la propria amata. Ecco comparire in suo aiuto un elemento classico della commedia dell’arte: il travestimento. Una macchina comica che dà vita a una serie di equivoci e gag divertenti.
In “ResoCunto” si alternano finzione e storia e ogni risata porta a una riflessione. La pièce punta i riflettori sul mondo degli attori e registi che non sono più nelle condizioni di svolgere il proprio mestiere, allora come oggi, per l’impossibilità di comunicare con un pubblico pronto a battere le mani dinanzi a un successo, così come davanti a una disfatta.
Tutte le tecniche della commedia dell’arte sono rispettate, dal canovaccio al repertorio d’attore, per mettere in scena un racconto, “nu cunto” appunto, che rende omaggio alla figura del commediante “narratore di false verità e vere falsità”.
Regia di Vittorio Passaro
con Vittorio Passaro, Aurelio De Matteis,
Ursula Muscetta,
Laura Pagliara,
Marco Serra
Costumi:
Federica del Gaudio
Repliche: 7 Marzo 2015, ore 18 e ore 21; 8 Marzo, ore 18.