Quando non esci da un problema è perché ne sei diventato parte integrante. Ovvero, sei così dentro al tunnel dal non vedere più la luce.
Il termine risoluzione sta ad indicare diversi aspetti: soluzione, determinazione, scioglimento di una situazione involuta e complessa.
Ma, qual è la chiave di accesso alla risoluzione di un problema?
Il grande Einstein ci ricorda che “Non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo“.
Questa illuminante suggerimento implica che:
- abbiamo contribuito al crearsi (o alimentarsi) del problema, prenderne consapevolezza è il primo importante passo per cercare nel luogo corretto con responsabilità;
- è necessario approcciarsi al problema con una nuova ottica, per cambiare la risposta occorre uscire da noi stessi e guardare con nuovi occhi.
Come fare?
Quando non trovi una soluzione:
- descrivi la scena del problema come se dovessi inviare ad un consulente aziendale la relazione della situazione in cui ti trovi e cosa vuoi ottenere. In questa fase, metti ogni dettaglio, emozioni comprese;
- lascia passare qualche ora ed entra nei panni di un consulente aziendale. Prendi la relazione ed inizia ad analizzarla in modo distaccato. Quali domande faresti al cliente? Cosa approfondiresti? Scrivi tutto ciò che ti viene in mente;
- ritorna nei panni da imprenditore o professionista e rispondi alle domande del consulente. Scrivi anche eventuali idee di risoluzione che dovessero venirti in mente. Normalmente in questa fase si verificano vere e proprie illuminazioni, ma occhio a prenderle subito sul serio. Potrebbero essere uno slancio di entusiasmo con eventuali sviste grossolane;
- ora ritorna nei panni del consulente ed inizia ad elaborare il miglior piano di risoluzione;
- come titolare, crea il piano operativo che ti porterà a risolvere. Prevedi almeno 3 soluzioni (piano A, B e C).
Se hai difficoltà nel distaccarti, prova ad immaginare che un tuo amico imprenditore ti mandi una mail chiedendoti un’aiuto. Quale analisi verrebbe fuori? Quali soluzioni?
Se proprio non riesci, allora chiedi ad un amico imprenditore (uno che produce risultati che vuoi emulare) di impersonare te. Tu sarai il consulente e lui ti racconterà la situazione e risponderà alle tue domande.
Questo è un ottimo esercizio che ti porterà ad osservare nella giusta ottica le problematiche che stai affrontando e trovare soluzioni vincenti. Certo, ci vuole un po’ di allenamento. Ma, soprattutto, occorre che tu parta dal fatto che sei stato tu a creare o alimentare il problema, quindi, chi meglio di te ha anche la soluzione?
A questo punto, hai il piano d’azione con le tre uscite di soluzione (A, B, C, in ordine di importanza). Per partire con la giusta convinzione, rispondi alle ultime due domande:
- qual è la cosa peggiore che ti può capitare nell’affrontare questo problema? Di fatto, stai stabilendo il prezzo da pagare. Essere disposti a pagare il prezzo del successo (spesso è il fallimento) è il modo migliore per usare le emozioni (come la paura) a nostro vantaggio;
- se quanto sopra si verificasse, quali sono le soluzioni che potresti mettere in campo? Trova sempre 3 uscite vincenti.
In questo modo, hai previsto e risolto il peggior scenario che ti possa capitare. Non significa che è tutto previsto, ma che sei molto più preparato a superare ogni ostacolo.
Quindi, parti subito con un’azione. Non rimandare a domani, fanne subito una (una mail, una telefonata, una ricerca di informazione…). Agire è da sempre il primo passo verso il successo!