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Contemplo dal mio salotto
in un tardo freddo e buio pomeriggio d'inverno il mare,
affacciandomi ad uno scorcio in colori di tempera,
apro la mente che proietta me stesso sulla calda cristallina sabbia,
socchiudo gli occhi, odo lo sciabordio del mare
e la fresca brezza carica di salsedine,
sposto lo sguardo ed incrocio il tuo sorriso che distorto dalla forte luce
ti ferisce gli occhi, ancor più mi porta lontano.
Ti confesso che ti vedo, ti sento e ti dico
...mentre urla il gabbiano che mi accorgo essere il cellulare che suona.