Restyling d’autore per il Mondrian Hotel di Los Angeles.

Creato il 09 maggio 2014 da Lilianaadamo

Liliana Adamo da Luxuryonline.

L’albergo fashion di Los Angeles ha un nuovo design firmato dal visionario Benjamin Noriega Ortiz.

Disegnato da Philippe Starck nel 1996, il Mondrian Hotel è entrato nel mito come l’albergo più alla moda, più glamour,  più pretenzioso di Los Angeles, se non addirittura degli Stati Uniti. In altre parole, “the quintessential California lifestyle”, com’è stato definito dal “Five Star Alliance”.

Già lussuoso e arcifamoso (tra i clienti abituali vanta Britney Spears, Katie e Tom Cruise, Victoria e David Beckham), la sua ristrettissima policy consente l’accesso allo Sky Bar esclusivamente agli ospiti o alle celebrità, e la piscina, dove si ascolta musica anche sott’acqua, è fatta più per mettersi in mostra che nuotare. Non è dunque, un albergo per timidi; si guarda e ci si lascia guardare, ma se il Mondrian si ama o si odia, nessun altro posto riesce a riprodurre così bene il macrocosmo reale e fittizio che ruota intorno a Sunset Strip.

Nel contrasto evidente tra la sfarzosa lobby  e le camere minimal di grandi dimensioni, completamente arredate di beige/bianco, con salotto, cucina e vista eccezionale, Starck volle evidentemente sottolineare le linee pulite del suo stile. Con quel tocco di casual depurato nei grandi spazi diafani e l’amore senza riserve per gli effetti “nature”, come nei due ristoranti Asia de Cuba (piatto forte, il miglior sushi della costa ovest), compresso in un lungo corridoio d’alberi in enormi vasi e ADCB; così irresistibile, grazie alle forme particolari dei tavoli e delle sedie, un’esperienza che dall’alta gastronomia ambiva agli alti concetti d’arte e design, in un’atmosfera a dir poco surreale.

Insomma, con tutto l’eclettismo del suo estro, Starck mise in atto un criterio completamente innovativo per sbarazzarsi in un sol colpo di vecchie convenzioni d’ospitalità all’interno di strutture ricettive. Ne uscì “sovvertito” perfino il concetto di consumismo tout-court: ancora adesso al Mondrian  si vende di tutto, dai saponi della toilette delle camere, fino al mini bar dove si consuma al prezzo di un ristorante.

Ma, una volta entrati, questo è il luogo dal quale «non vorrete più uscire», come recita lo slogan che accompagna il lancio del restyling firmato da Benjamin Noriega Ortiz, l’architetto e arredatore più influente e alla moda del momento. Scelta che sorprende non poco, intanto perché al posto del design lineare, subentra uno stile visionario, e al merchandising di lusso si antepone la filosofia zen, nell’intento di trasformare il Mondrian in un rifugio dove pace ed equilibrio si sostituiscono alla vita rutilante di Los Angeles.

Come s’intuisce dal sito web di BNOdesign, la gamma estetica dell’elegiaco e visionario arredatore portoricano è «tradizionale e moderna, voluttuosa, affascinante ed eterea», e i suoi interior design, seducenti. Dopo aver fatto le ossa per una decade lavorando nello studio di progettazione John F. Saladino Inc., Noriega Ortiz ha riprogettato con successo le case di celebrità come la rock star Lenny Kravitz, la fotografa di moda Laura Esquivel e Michael Fuchs. In particolare, la penthouse di Kravitz, situata in una zona poco commerciale, appartata e silenziosa nel quartiere di Soho, ha richiesto più di uno sforzo creativo: è un ambiente concepito come un set teatrale monocromatico, dove non conta la funzionalità, ma si ricerca l’emozione, il vecchio glamour di Hollywood, in chiave vintage, l’eleganza dei film americani degli anni ’20 e ’40.

Dal restyling di case di lusso agli hotel fashion, il passo è stato breve. Il gruppo Morgan gli ha affidato l’incarico di rinnovare l’immagine e il design di alcuni alberghi della sua catena, il Mondrian Scottsdale di Los Angeles e il Mondrian Soho, a Manhattan. Nel 2007, l’archi-designer ha trovato anche il tempo di pubblicare il suo primo libro, “The sensual Interiors of Benjamin Noriega-Ortiz”, edito da Simon e Schuster’s Atria Book Division, Emotional Rooms.


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