Suo padre Ferdinando (del quale vengono presentate alcune opere) fu allievo dello scultore Lodovico Pogliaghi.
L’attività artistica degli esponenti della famiglia si affiancava a quelle di antiquariato e di restauro che per loro natura consentono lo studio dell’arte e della decorazione del passato ed alimentano la creatività.
Fu allievo negli anni Venti di Piero Marussig e frequentò l’Accademia Ambrosiana di Milano, dove conobbe Funi, De Pisis, Tosi.
Nel 1945 incontrò Sironi, sfollato a Bellagio. Il contatto con questa potente personalità artistica – come scrisse nelle sue note autobiografiche – lo invogliò a dedicarsi alla scultura in legno e ad “approfondire anche il senso plastico” della sua pittura.
La mostra comprende lavori realizzati tra il 1919 ed il 1980 con una continua evoluzione dello stile e con l’adozione diverse tecniche (dipinti a olio, acquerelli, tempera, con una speciale spatola costruita da lui, disegni a matita, carboncino e china, xilografie, sculture e bassorilievi in legno).
I temi variano dalla ritrattistica al nudo, dai paesaggi del lago e della Lombardia alle prospettive urbane con citazioni di architetture classiche, medievali e razionaliste, alle periferie industriali che richiamano i motivi delle ciminiere e delle ferrovie della pittura di Sironi, dai soggetti religiosi, ispirati dalla tradizione artistica dei sacri monti e della pale d’altare o dalle opere degli antichi maestri, alle scene mitologiche, dalle nature morte ai semplici ma mirabili fiori di campo, sino alle ragazze degli anni 30, eleganti, sportive e talvolta indecifrabili.
RETROSPETTIVA SU CARLO MATTEO SPINELLI, UN ARTISTA BELLAGINO INFATICABILE
Torre della Arti e della Cultura, Bellagio, Salita Plinio, 21
30 agosto – 7 settembre orari di apertura: dalle 10.00 alle 13.00 dalle 15,00 alle 18.00 e il sabato anche dalle 21.00 alle 22.30.