Quante volte sulle nostre spalle abbiamo sentito il peso gravoso della società moderna, di fronte all’amletico dilemma che il nostro amico Tizio,ogni venerdì, propone al nostro plotone: “Ao’ rega’… ma che famo stasera?”. Quante volte ci siamo arrovellati per escogitare un’attività pomeridiana che rendesse i nostri sabati esuli dai canonici aperitivi, che diventano poi lunghissime apericene, che si trasformano in openbar, e si concludono in danze (più o meno) dionisiache. E dunque quante domeniche mattina consumate a esorcizzare il mal di testa, mentre in sala da pranzo si sprecano i pronostici di zio Mario, il quale grande avventuriero, sprezzante del pericolo, si è giocato €5 sull’X fisso del Lecce.
Oggi, il concetto di divertimento ha assunto una connotazione d’obbligatorietà quasi kantiana per la quale se non ti diverti (come gli altri intendono il divertimento, ovvio) sei un emarginato. Eppure i nostri sono anche i giorni dell’anticonformismo-a-prescindere, degli Hypster, delle radical-chic, della continua ricerca del diverso, per essere diverso. In questa dicotomia antropologica all’interno della quale tutti vogliono essere unici e originali pur pretendono di potersi divertire con ognuno allo stesso modo, noi vi proponiamo l’unico sentimento che davvero ci accomuna tutti e, rubando a Leopardi, ci rende uomini: la noia.
Noi di Retrò Online, per il vostro fine settimana, vi consigliamo quello che nessun’altro vi consiglierà mai – a sola esclusione dei vostri vecchi genitori o della vostra zia Adelaide, che miracolosamente tiene ancora aperto il suo vecchio negozio di antiquariato – : siate vecchi, non divertitevi, annoiatevi a più non posso.
Noi una mano ve la diamo.
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