Commenti.Che io voglia far passare De Pedis per un brav'uomo o quasi è una vostra affermazione gratuita. Le sentenze dimostrano che De Pedis NON era il capo di niente, anzi NON era neppure un semplice membro di una banda. Se alle sentenze sostituisco le chiacchiere, possiamo dire che la Notariale ha rapito compare Turiddu o altre amenità simili. Forse De Pedis non si guadagnava il pane onestamente, ma non per questo gli si possono addossare tutte le colpe di questo mondo. Il libro di Bianconi è basato solo su materiali processuali accusatori, tant'è che lo stesso magistrato Otello Lupacchini ha voluto pubblicarne uno suo per correggere una serie di affermazioni.Resta inoltre il fatto che NEPPURE UNA delle deliranti affermazioni della Minardi è stata confermata dai fatti, compresa la buffonata del dire che è stata l'amante di De Pedis. Capisco avere bisogno di soldi per curarsi ed essersi ridotta molto male con una via sballata, ma cercare di fare quattrini calunniando il prossimo, specie i morti che non possono ribattere, è cosa sbagliata, se non infame. Noto infine che sia la Notariale che Angela Camuso rifiutano con pretesti vari di partecipare a interviste e dibattiti in mia compagnia. E' infatti meglio avere intervistatori incompetenti, non in grado di far notare le molte castronerie e affermazioni false propagandate come Verità. Anche il vostro raffronto tra i due libri è stato fatto senza minimamente conoscere almeno gli atti processuali. E senza neppure notare che il mio libro è basato su fatti documentati, controlli che io ho fatto di persona, verifiche sulla attendibilità o meno dei testimoni, studio delle sentenze NON solo di primo grado. Quello della Notariale è basato sui deliri della Minardi. Potrebbe essere tuttalpiù un romanzo, un'opera di fantasia magari pregevole, come il Romanzo criminale, calunnie di cui è infarcito a parte. Per carità, il libro della Notariale o di chiunque altro può piacere più del mio, e del resto le opere di fantasia piacciono di più di quelle che si occupano della realtà, che spesso è sgradevole e non consolatoria. Ma fare raffronti tra un'opera di fantasia, basata di fatto sulla narrazione di un'unica persona, che finora ai magistrati ha solo raccontato balle, e un libro documentato e argomentato è sbagliato. Così si confondono anche le idee ai lettori.pino nicotriP. S. Spiace non abbiate notato la parte del mio libro che fa parlare chi ha deciso la morte di Aldo Moro spiegandone anche il perché.
Che il "rapimento" di Emanuela Orlandi sia una messinscena NON lo dico io, come anche voi vi ostinate a dire, ma lo dice una serie di fatti certi, appurati e documentati, compresa UNA SENTENZA ISTRUTTORIA della magistratura italiana. Prima di parlare, specie se lo si fa per criticare, si dovrebbe studiare, ci si dovrebbe documentare. Curioco come si facciano sparire le SENTENZE che non piacciono e si preferiscano le cazzate, i "potrebbero".Veniamo ai titoli dei due libri. I titoli in un giornale NON li fa chi scrive gli articoli, ma un caposervizio o altri più in alto nella scala gerarchica. Idem per chi scrive un libro, almeno per quanto riguarda la mia esperienza. Io i libri li scrivo, i titoli li fanno in casa editrice, NON li faccio io. Così come non bado io alle vendite o alla promozione pubblicitaria e neppure al pressing sulla stampa e tv. Ciò detto, credo sia vero che i titoli siano stati scelti per sfruttare il successo della nuova serie di Romanzo criminale su Sky. Dov'è lo scandalo? Forse che lo stesso Romanzo criminale, 1 e 2, non è nato "sfruttando" fatti accaduti e romanzandoli?pino nicotri
Risposta.Sul merito della questione non entro in quanto non mi sono mai occupato in prima persona dei fatti relativi alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Riconosco di non disporre degli strumenti adeguati e quelle che sono le mie idee personali al riguardo lasciano il tempo che trovano. Se ho dato motivo di sembrare "fazioso" me ne scuso sinceramente, non era mia intenzione parteggiare per un autore o per l'altro. Men che meno, quindi, mi interessa apparire quale "arbitro" delle argomentazioni in campo. Per quanto riguarda l'ultima parte del post, paradossalmente la più importante, noto che conviene con me sull'ipotesi che le case editrici possano aver cavalcato l'onda del successo di Romanzo criminale. Non c'è alcuno scandalo, ci mancherebbe altro. Semplicemente mi sono limitato ad osservare un "fenomeno", a mio avviso curioso, che ha coinvolto due case editrici, non una. E su questo aspetto - per le ovvie ragioni da lei osservate - non ho tirato in ballo gli autori in nessun modo. Confermo la mia impressione, però (che riguarda esclusivamente le case editrici). Alle volte un po' di fantasia in più nella scelta dei titoli non guasterebbe.
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