L'immagine qui sopra (fare click sull'immagine per vederla ingrandita) rappresenta il famoso Mosaico del Nilo di Palestrina, opera d'arte di epoca romana, realizzata circa 2.000 anni fa, un mosaico che rappresenta uomini ed animali che vivevano nei pressi del corso del più lungo fiume africano. Il mosaico subì diversi restauri, e fu persino smantellato e ricostruito, e se pensiamo che ciò avvenne nel settecento potremmo avere qualche dubbio sul fatto che la corrispondenza col mosaico originale sia stata preservata integralmente.
Ciò non ostante la presenza in tale mosaico di alcuni strani animali ha ingenerato dei sospetti negli studiosi con mente più aperta.
Tra gli animali rappresentati se ne trova uno che presenta delle caratteristiche sconcertanti, e che nel mosaico viene indicato col nome di crocodilopardalis, ovvero qualcosa che potremmo tradurre coccodrillo-leopardo. Ma quale essere vivente ha un aspetto che rassomiglia da una parte ad un felino e dall'altra ad un coccordillo?
L'ordine dei rettili al giorno d'oggi conta solo una minima parte delle migliaia e migliaia di specie una volta presenti sul nostro pianeta, e fra quelli che sono sopravvissuti fino all'era presente non si riesce a trovare nessun buon candidato che corrisponda a quel "coccodrillopardo", presumibilmente (a giudicare dal nome e dalla sua raffigurazione) un rettile carnivoro con alcune caratteristiche che lo apparentano ai mammiferi.
Ovviamente non si può escludere a priori che tale animale sia un parto della fantasia dell'autore, sebbene mi sembra difficile pensare che i restauri dell'opera d'arte e abbiano stravolto così tanto la rappresentazione da trasformare un normale abitante della zona del Nilo in un essere rettiloide con le attaccature delle zampe che non corrispondono assolutamente a quelle dei rettili viventi, ma che assomigliano fin troppo a quelle dei dinosauri o di altri ordini di rettili estinti, come ad esempio i terapsidi. Qui sotto a mo' di esempio riporto un'illustrazione del terapside Biarmosuchus.
Fin qui quindi si potrebbe trattare solo di un sospetto, di una curiosa coincidenza, però a ben vedere sono molti altri gli animali inquel mosaico che potrebbero sembrare "fuori posto. Per una carrellata di questi animali potete consultare il sito creazionista inglese thefirstsixdays.com (il fatto che io non condivida la loro impostazione creazionista non significa chiaramente che i dati presentati in quel sito siano privi di significato).
Fra tutti quello che mi sembra più convincente è una sorta di cammello del quale riporto qui sotto la rappresentazione del mosaico accanto alla ricostruzione del Camelops, camelide ufficialmente estintosi alla fine del pleistocene.
Ma c'è un'altra rappresentazione che proviene da Pompei, dalla casa del medico, e quindi risalente anch'essa a circa 2000 anni fa, che mostra ben due esseri che somigliano fin troppo a rettili ormai estinti (fare click sull'immagine per vederla ingrandita o vedere i particolari qui sotto). L'animale sulla sinistra non è facilmente individuabile e può lasciare adito a dubbi, ma quello sulla destra no, e la sua somiglianza con rettili sfenacodontidi o con altri rettili estinti (per esempio alcuni dinosauri stegosauridi) è notevole.
Se davvero dinasauri ed altri grandi rettili si sono estinti 60 milioni di anni fa, cosa ci fanno tutte queste loro raffigurazioni nell'arte antica? Su alcune per altro possiamo avere dei dubbi, ma su altre proprio no, vedi ad esempio il caso dello stegosauro cambogiano.
Ctenospondylus
Sfenacodonte
Lexovisauro
Vedi anche gli articoli:Ritrovamenti ed avvistamenti di pterosauri
Cosa ci raccontano veramentre i fossili?