Peccato. Come gettare una buona idea nel cestino, dopo averla scelta con cura e messa in scena con altrettanto impegno. Peccato davvero, perchè le basi c'erano tutte, e il soggetto, tratto dal testo di Jamie Reidy, non era una semplificazione banale, ma un saggio sulla malattia, le cure mediche, e le relazioni umane, caustico ed eversivo. Peccato perchè due attori come Anne Hathaway e Jake Gyllenhall avrebbero potuto fare di tutto e, pur essendo la ciliegina del film, non sono dosati a dovere e perdono, spesso, il senso dei loro personaggi, senza cogliere sfumature emozionali più decise. Ma è l'anima del film ad essere divisa in tante piccole componenti, nessuna analizzata a dovere. Voleva essere un sex-movie, di quelli che ad Hollywood si vedono con il lumicino. Beh, il sesso c'è, il rapporto è capovolto (con la donna cacciatrice), i nudi costanti, ma si poteva evitare qualche eccesso da teenager-movie (il personaggio di Josh Gad è messo a posta per alimentare una carica erotomane un pò elementare e già vista). Voleva essere un film sulle case farmaceutiche e le cure mediche. Beh, poteva essere corrosivo, invece di complicare il tutto e di lasciare sviluppare questo elemento soprattutto nella parte inziale, per poi riprenderlo e accennare al Viagra solo in fine. Voleva essere un film scorretto, sulla malattia, tragicomico. Avrebbe potuto evitare un continuo "tira e molla" e focalizzarsi sulle psicologie dei personaggi principali, cancellando tanti elementi di contorno inutili ai fini narrativi. Beh, invece esagera e mescola il tutto. E alla fine niente possono gli attori, mentre Edward Zwick, per l'ennesima volta, sbanda e non si interessa nemmeno di capire la portata dell'errore.
Peccato. Come gettare una buona idea nel cestino, dopo averla scelta con cura e messa in scena con altrettanto impegno. Peccato davvero, perchè le basi c'erano tutte, e il soggetto, tratto dal testo di Jamie Reidy, non era una semplificazione banale, ma un saggio sulla malattia, le cure mediche, e le relazioni umane, caustico ed eversivo. Peccato perchè due attori come Anne Hathaway e Jake Gyllenhall avrebbero potuto fare di tutto e, pur essendo la ciliegina del film, non sono dosati a dovere e perdono, spesso, il senso dei loro personaggi, senza cogliere sfumature emozionali più decise. Ma è l'anima del film ad essere divisa in tante piccole componenti, nessuna analizzata a dovere. Voleva essere un sex-movie, di quelli che ad Hollywood si vedono con il lumicino. Beh, il sesso c'è, il rapporto è capovolto (con la donna cacciatrice), i nudi costanti, ma si poteva evitare qualche eccesso da teenager-movie (il personaggio di Josh Gad è messo a posta per alimentare una carica erotomane un pò elementare e già vista). Voleva essere un film sulle case farmaceutiche e le cure mediche. Beh, poteva essere corrosivo, invece di complicare il tutto e di lasciare sviluppare questo elemento soprattutto nella parte inziale, per poi riprenderlo e accennare al Viagra solo in fine. Voleva essere un film scorretto, sulla malattia, tragicomico. Avrebbe potuto evitare un continuo "tira e molla" e focalizzarsi sulle psicologie dei personaggi principali, cancellando tanti elementi di contorno inutili ai fini narrativi. Beh, invece esagera e mescola il tutto. E alla fine niente possono gli attori, mentre Edward Zwick, per l'ennesima volta, sbanda e non si interessa nemmeno di capire la portata dell'errore.
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