Review 2011 - Toast

Creato il 17 aprile 2011 da Ludacri87










Realizzato per BBC One, "Toast" è un perspicace ed emozionante prodotto televisivo. A volte un po' didascalico, a volte eccessivamente sintetico, è un "coming-of-age" scorrevole e leggibile, in cui il leit-motiv del cibo (evidente fin dal titolo esplicativo) si affianca e non appesantisce o sostituisce la dimensione personale ed intima del personaggio principale, ispirato al noto scrittore culinario Nigel Slater.
"Toast" è una produzione tecnicamente riuscita, di standard televisivo (ai suoi massimi livelli). E' anche un'opera leggera (ma il termine non va di pari passo con banalità), piuttosto "easy", data anche la durata, capace di convincere per la sua inventiva a metà strada tra il realismo e l'artifizio. Ma quello che mi preme sottolineare è la forza emotiva e la splendida modulazione interpretativa, alla base della pellicola. Piuttosto singolare è anche la collocazione tematica. Il personaggio di Nigel Slater, storico scrittore culinario originario di una località caratteristica del West Midlands, viene attraversato senza censure e con una precisa angolazione psicologica, che fa emergere un profilo, soprattutto infantile, non comune, in particolare per una rappresentazione sullo schermo. La prima parte, corrispondente a circa un'ora piena della pellicola, è intervallata, in modo ingegnoso, prendendo spunta dalla biografia di Slater nei primi anni di vita, caratterizzati da eventi traumatici e piccole gioie. Non vi è un velo di pietismo, ma la volontà di argomentare i motivi alla base del senso di riscatto del personaggio, facendo cogliere tratti, come la passione per il cibo, alimentata da una scarsa propensione alla cucina della cara madre malata, che saranno poi alla base di sue scelte future. Così come l'assunto e le sue diramazioni sono tanto precise, anche in modo eccessivo (le sequenze legate, per esempio, alla scuola), così la conclusione diluita in una scarsa mezz'ora, con la fase della maturazione, è altrettanto rapida, per non dire appena accennata. Non manca nulla a livello di sceneggiatura, ma, piuttosto, le psicologie sono meno delineate e il tutto si fa più sbrigativo. Questa cosa aiuta, certamente, a mantenere un'ottica famigliare come destinazione della pellicola, ma crea un distacco imperfetto tra le due fasi dell'opera. Al di là di questo limite, a sua volta legato ad esigenze televisive, "Toast" è un prodotto curatissimo, che mostra un carattere vivo e poco comune alla maggior parte delle scialbe produzioni televisive, soprattutto italiane, ed è girato con mano tradizionale e ferma da S.J. Clarkson, cogliendo appieno le capacità espressive di un parterre attoriale di valore, con Helena Bonham Carter, un'intensa Victoria Hamilton, un caratterista come Ken Scott  e soprattutto i protagonisti interpreti del Nigel bambino e giovane, Oscar Kennedy e l'ex-piccola-star Freddie Highmore. Piacerebbe a Tim Burton, di cui rappresenta l'alter-ego realistico di matrice british.

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