Review: On the Road (2012)

Creato il 12 ottobre 2012 da Kurtelling

Reduce da un’accoglienza abbastanza fredda al Festival di Cannes 2012, On the Road, tratto dal popolarissimo romanzo di Jack Kerouac, pubblicato nel 1951; adesso portato sullo schermo da Walter Salles, è da considerarsi un’opera ben riuscita.

La sceneggiatura riesce a raccogliere le numerose vicende raccolte nel romanzo autobiografico di Kerouac, senza stravolge il filo logico dell’autore, e senza creare confusione nei concetti espressi da quest’ultimo, anche se a causa di considerevoli esigenze di produzione, vale a dire la durata del film, spesso alcuni aspetti vengono accennati, lasciando spazio allo sviluppo di tematiche preponderanti nel romanzo e forse più affini al gusto del pubblico.

Il film e il romanzo catturano un squarcio della società della fine degli anni ’40, fotografando una generazione, Salles con maestria riesce a trascinare nell’epoca del bebop, negli stilemi e negli usi e costumi del popolo americano della bassa borghesia. Una fotografia in perfetta armonia e scelte registiche più o meno ispirate riescono a trasportare lo spettatore, senza annoiare quasi mai. Il punto debole del film, è probabilmente rappresentato dalla scelta del cast, in secondo piano nei ruoli minori vediamo dei talenti, forse limitati a semplici cameo, come Amy Adams, Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Steve Buscemi, grandi nomi per piccoli ruoli di poca profondità, forse facilmente rappresentabili da volti non noti, mentre i protagonisti reali delle vicende, sono interpretati da nomi semi-sconosciuti, che regalano interpretazioni tiepide, per dei personaggi al contrario nel romanzo di Kerouac sviluppati con estrema profondità quanta era la realtà dei fatti raccontati; i protagonsiti Sam Riley, Garrett Hedlund e Kristen Stewart il cui personaggio al contrario di quanto si possa evincere dalla pubblicità legata al film, viene sviluppato ancora meno dei primi due nomi citati, e l’attrice si diletta al massimo delle sue possibilità, considerato il talento di cui dispone. Un film da vedere, ma soprattutto un romanzo straordinario da leggere, che riflette una generazione, e che ha a sua volta segnato numerose generazioni dagli anni ’50, periodo della sua pubblicazione, a oggi.

voto 8


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