Uomini e topi by John Steinbeck
My rating: 5 of 5 stars
Non credo di aver mai letto un libro che mi abbia commosso tanto quanto “Uomini e topi” di John Steinbeck ed allo stesso tempo un libro arrivato al termine del quale mi sono trovato a dire a me stesso: “Beh, se proprio doveva finir male è meglio che sia andata in questo modo“. Il romanzo narra la vicenda di George e Lennie, due uomini che girano di ranch in ranch per cercare lavoro e per sfuggire ai guai, a volte ai Grossi Guai, che Lennie, uomo dal corpo di un gigante ma dal cervello di un bambinone, combina pur senza voler far nulla di male. A sostenerli è il progetto, o meglio il sogno o l’utopia, di avere, un giorno, un proprio piccolo pezzo di terra da coltivare e nella quale allevare degli animali tra i quali i conigli, sogno di Lennie. Il sogno di questa loro piccola terra promessa svanisce del tutto dopo che Lennie combina il suo ultimo Grosso Guaio. Una domenica pomeriggio, mentre gli altri lavoranti del ranch sono impegnati in una gara ai ferri di cavallo, la moglie del figlio del proprietario del ranch, una trappola da galera per utilizzare un’espressione di George, si avventura nel fienile e qui incontra Lennie intento a decidere come comportarsi col suo cucciolo di cane che egli ha appena ucciso dopo che questi, ancora piccolino, aveva tentato di morderlo. La ragazza si avvicina a Lennie e comincia a parlare con lui. Chiacchiera dopo chiacchiera si siede vicino a lui e lo invita, saputo quanto a lui piaccia carezzare le cose morbide, a carezzarle i capelli. Le carezze di Lennie si fanno brusche e la donna si mette a urlare. Nel tentativo di farla smettere Lennie prima le mette una mano sulla bocca poi comincia a scuoterla fino a che non le spezza l’osso del collo. Lennie scappa a nascondersi nella vicina macchia, proprio come gli aveva detto di fare George in un caso simile. Lì aspetta l’arrivo dell’amico immaginandosi che questi sia davvero imbestialito stavolta. Invece George arriva ed è tutto calmo. Però Lennie lo sprona a dirgli le cose che gli diceva sempre quando era arrabbiato e poi lo spinge a raccontargli ancora una volta del loro Piccolo sogno americano. Mentre racconta George, sapendo che di lì a poco, arriverà un gruppo di uomini del ranch, con alla testa il marito della donna uccisa e sapendo di quanto essi siano pronti ad uccidere Lennie, spara poco sotto la nuca dell’amico uccidendolo. Un dramma nel quale uomini traditi da un paese ancora troppo fresco reduce dalla Grande Depressione per poter mantenere le proprie promesse di benessere vivono e lavorano sostenuti dai propri piccoli grandi sogni. Gli unici in grado di dare un senso alla vita, ieri come oggi.
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