Ribellioni, rivoluzioni in tutto il mondo… ma ragazzi! non esiste alcun potente sopra di voi!

Creato il 28 ottobre 2011 da Tnepd

Scritto da L’Hacker il 28/10/2011  

Oggi gli uomini credono di essere perduti, di non avere domani, credono che la fine del mondo sia vicina, e lo credono talmente tanto che lo negano, o lo gridano, o professano la lucidità di fronte alla catastrofe, ma è solo una cosa dell’oggi, non dell’uomo, perciò è eliminabile facilmente. 
“Ho licenziato Dio”, diceva una bellissima canzone di De Andrè del 1968 (CANTICO DEI DROGATI), cui aggiungerei un altro paio di versi “è proprio qui sulla terra la mela proibita, e non Dio, ma qualcuno che per noi l’ha inventato, ci costringe a sognare in un giardino incantato” (UN BLASFEMO ’71) 
In fondo descrive un pensiero così comune, così troppo comune, da essere difficilmente sondato.  

Ognuno di noi ha la sua teoria, un’idea di sottofondo che usiamo come portabandiera, ma… purtroppo l’effetto unico che possiamo fare parlandone è – al massimo – replicare tante copie di noi stessi. Crediamo che far sapere QUELLA VERITA’ al prossimo sia la nostra missione. Eppure essa è solo la nostra ‘firma’ col sangue. Il sangue che sgorga dal nostro dolore. Perciò il nostro sfogo intellettuale è qualcosa da cui tutto inizia e verso cui tutto sfocia, ma non SERVE MAI A NIENTE. Se non,  e questo sì, a tenere in vita noi stessi.

Tutti portano avanti a sé come immagine pubblica (e a volte anche intima) la ‘sagoma mentale’ che è racchiusa dentro di loro, e la presentano come la loro arca del diluvio, come l’unica cosa che ci possa salvare, mentre è l’unica cosa che può tenere vivi loro: parlandone. Quel mostro che descrivono, è il loro mostro, e che sia esso più o meno virulento, più o meno coerentemente spiegato, spiegabile, e addirittura ‘ritrovabile’ nel mondo esterno, è pur sempre e solo un mostro interno, che facciamo reale, per combatterlo, che facciamo ‘nostra malattia’ per combatterlo, che facciamo ‘entrare nel nostro mondo’ per combatterlo, perché finché lo combattiamo non moriamo. 

Oggi riflettevo sulla nostra paura della povertà, ed ho capito che l’unica povertà esistente è quella di rifiutare le tante forme di amore per noi stessi che ‘ci vengono incontro.’
Questi ragazzi oggi si fanno chiamare controinformazione. Il loro scopo è costruire Dimostrazioni per le loro teorie in molti casi autenticamente ispirate, vissute, reali dentro di loro. Ma servono principalmente a loro.
Oggi riflettevo sulla nostra paura dell’economia, che è come un tetto che crediamo coprire come una cupola il mondo, mentre quel tetto dipende esclusivamente dalla nostra incapacità di accettare i doni dello Spirito.
Oggi riflettevo sulla nostra paura delle RIVOLUZIONI, di quell’enorme serpente dalle mille scaglie che è la ‘massa cieca’, che travolge tutto, come cantavano i doors:

Questa è la fine, mia bella amica.
Questa è la fine, mia sola amica, la fine,
Dei nostri piani elaborati, la fine
Di tutti quanti i dati, la fine
Nessuna garanzia o sorpresa, la fine.
In fondo agli occhi non ti potrò più guardare…

E tutti i ragazzi impazziti,
Tutti i ragazzi impazziti…
C’è pericolo ai limiti della città,
Prendi l’autostrada del Re.
Scene assurde nella miniera d’oro;
Prendi l’autostrada verso ovest, bimba.
Cavalca il serpente.
Cavalca il serpente.
Al lago, al vecchio lago.
E’ lungo il rettile, sette miglia.
Cavalca il rettile,
E’ attempato, sulla pelle è ghiacciato.
L’Occidente è vincente,
L’Occidente è vincente,
Vieni qui e lascia a noi il rimanente…

(THE END – The Doors)

 

Ma tutto questo è illusione, è un mostro interno, è il nostro demone che VOGLIAMO ‘MANTENERE IN VITA’, perché sì, noi lo vogliamo: CHE INVADA IL MONDO. Ne siamo i portavoce, lo amiamo, lo amiamo talmente tanto perché esso ci appare LA NOSTRA PIU’ vera – seppur una mente che potesse sviscerarsi completamente la vedrebbe solo come distorta – FORMA DI AMORE!

Sì, il serpente ci fa paura, la rivoluzione non è nient’altro che una visione più nitida di ciò che significa massa… ma vedi, tale paura per la massa è infondata.

Crediamo che ci sia qualcuno o qualcosa che sta muovendo le masse… ma invero sono solo le illusioni a muovere una massa di persone, e se tu vuoi, puoi comunicare un’altra piccola illusione affinché lo sciame non ti calpesti.

La grande massa cieca, in realtà non ti odia, è docile come un agnellino, gli basta una carezza per muoversi, non prenderla come un nemico, un nemico non farebbe ciò che vuoi alla tua prima richiesta, quasi che la tua richiesta fosse per lui un ordine.

Oggi riflettevo sulla nostra paura di non piacere alle persone che ci piacciono. E tutto perché quando ciò accade ci sentiamo degli idioti, perché se amiamo non riamati ci sentiamo ingannati da noi stessi… Ma, dimmi un po’… tu non hai forse il diritto di poter amare incondizionatamente qualcuno senza che quello ti riami, e per questo sapere che la piccolezza sta in lui che rifiuta il tuo amore, e non in te? E di certo, ancor più onestamente, la grandezza sta in te quando ami incondizionatamente, indipendentemente dal tutto il resto? Certo che è così! Perché è questo che fa di te una persona ricca, una persona meravigliosa, e POTENTE. E ne vedrai anche i vantaggi materiali. 

Oggi riflettevo sulla nostra paura di essere trattati negli ospedali come vengono trattati gli anziani comuni, cioè come dei pazienti di serie B, e dunque di essere parcheggiati in tali ospedali. È una paura grande perché ciò che veramente temiamo è lo squallore di quei luoghi, di quelle persone… ma lo vedi? Quello squallore è solo esterno da te, come in un qualunque altro luogo al mondo esso NON entra mai dentro di te, a meno che non pensi di non meritare più un briciolo di amore nella tua vita, perciò se smetti di credere che il mondo possa infettarti con la sua mancanza di amore, sarai tu ad arricchirlo e ad innamorarti di lui.

Non è cercando di essere gli altri che si è se stessi. (J.M.)

Oggi riflettevo sulla nostra paura di un futuro nero. Il futuro nero è un futuro in cui ci immaginiamo poveri e impauriti. Ma allora perché averne paura? Dopotutto non sarebbe nient’altro che il tuo presente! E mi sembra che tu ti ritrovi tranquillamente ingabbiato come un pesce in un acquario! Ma se invece questa gabbia non ti piacesse, pensa allora a modificare il tuo VERO PRESENTE, e renderai straordinario il futuro. 

Oggi riflettevo sulla nostra paura di avere dei controllori che ti stanno sopra ogni singolo istante, che è come se la nostra esistenza fosse NON un campo libero, ma una linea ferroviaria da cui non possiamo allontanarci, di un passo, e riflettevo sul nostro sentir di vivere come dentro un incubo di inganni in cui tutto, pur non vedendolo nitidamente, TEMIAMO che sia stato orchestrato intorno a noi per farci capire poi che sbagliavamo tutto, come un infinito incubo. E riflettevo su una paura così sciocca, eppure così profonda: la paura di non saper affrontare da soli le cose.

  • Queste 3 paure sono una stessa forma di inganno nell’amore. Noi ci inganniamo, primo, perché crediamo che la natura sia una cosa a se stante, da noi. Poi ci inganniamo credendo che l’unione nell’amore sia una forma di invasione dall’esterno, e questo ci impedisce cambiare profondamente. Infine ci inganniamo credendo di non poter scegliere che cosa è veramente l’amore.

Se Dio non fosse in noi, infatti, le leggi della terra sarebbero spaventose e noi ne saremmo vittime, ma in realtà le leggi della terra sono solo nella nostra testa, ed è scovando Dio dentro di sé che “le leggi” decadono davanti alla RIVELAZIONE di che cosa è veramente l’uomo.

Dio è fuor d’inganno, perciò nell’inganno noi siamo fuori di Dio, e non sappiamo quanto infinito potere lui ci ha dato. Fuor d’inganno la nostra vita ha tanta di quella gioia che è insostenibile anche solo raccontarla, è uno scroscio d’acqua PERFETTA, senza fine.
Credetemi. Dentro il cuore del mondo… non esiste alcun potente sopra di voi.

Scritto da L’Hacker il 28/10/2011


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