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Venerdì 6 novembre, Riccardo Fassi e la Tankio Band hanno riproposto sul palco del CROSSroads, le gioie e i piaceri dell’album “RICCARDO FASSI TANKIO BAND PLAYS THE MUSIC OF FRANK ZAPPA“, con l’aiuto di una guest star molto nota agli zappiani, Napoleon Murphy Brock.
IntroduzioneIn questi ventidue anni passati, dalla prematura e tragica morte di Frank Zappa, il mondo (da allora più povero) della musica, sia popolare che colta, ha tentato con ogni mezzo di farsi perdonare la trascuratezza e la superficialità con i quali ha trattato i trent’anni precedenti di carriera dello Zio Frank, attraverso tributi (più o meno coccodrilleschi), inserimento del suo repertorio nei tour orchestrali di ensamble internazionali, dichiarazioni alla stampa di affetto e stima da insospettabili (ma sospette) “rockstar”, speciali da centro pagina, ecc.Da parte delle tribute band rock, i tributi scarseggiano. Ma possiamo immaginare che rifare dal vivo brani suonati all’origine da gente come Steve Vai, Arthur Barrow, Vinnie Colaiuta ecc. possa scoraggiare molti, pur talentuosi, musicisti elettrici.Al contrario, da parte dalle avanguardie contemporanee e jazzistiche, si è ormai notato, e si continua a notare, una crescente attenzione per quel repertorio “zappiano” più vicino alla sensibilità di tali frange musicali, le quali riscoprono e propongono una discografia quasi parallela dello Zio di quasi quindici album (più o meno ufficiali) tra musica sinfonica, elettronica e jazzistica (oltre ai cross over, utilizzando un termine moderno, di cui il Maestro eccelle fin dagli anni ’60).Tra i primi ad accostarsi con qualità e rispetto al mondo della musica di Frank Zappa dopo la sua dipartita, ci fu proprio l’orchestra Tankio Band, tra le più acclamate della scena jazz italiana, guidata dal pianista, arrangiatore e Direttore, Riccardo Fassi, con l’ormai storico CD, “RICCARDO FASSI TANKIO BAND PLAYS THE MUSIC OF FRANK ZAPPA” (Splash Records) del 1995.
TANKIO BAND plays the music of FRANK ZAPPA special guest NAPOLEON MURPHY BROCK – Il ReportIl concerto, programmato per le 22:00, è cominciato con un grosso ritardo di quasi 30 minuti, dopo il termine della cena da parte del pubblico “mangiante” e la distribuzioni di bottiglie d’acqua tra i musicisti dell’orchestra. La sala è abbastanza piena, le pance di più, è ora di cominciare.Presi i rispettivi posti e dopo un saluto di rito da parte di Fassi, i musicisti attaccano con il classicissimo “Kink Kong” in una versione più breve di quelle oceaniche, ben note ai fan di Zappa, ma non priva dei suoi momenti improvvisati. Le note del tema iniziale (e finale) danzano leggere nell’aria e lasciano subito il posto alla parte improvvisata, che poi tanto improvvisata non è, dal momento che Fassi riesce a simularle con un sapiente dosaggio di arrangiamento e direzione della sua orchestra, in variazioni personali dal tema principale, oppure affidandole al gusto e alle capacità di improvvisare (in questo caso, si) dei suoi talentuosi solisti.Sarà questa la cifra stilistica di ogni brano di Frank Zappa riproposto nella serata.“Little Umbrella” è soave e struggente come nella versione di “Hot Rats“. Non presenta particolari variazioni ma l’assolo centrale al pianoforte elettrico di Fassi trasforma il palco del Crossroads (abbastanza grande da farci stare tutti i musicisti, abbastanza piccolo da farli stare in versione “foto di famiglia”) in un mini night club.“Uncle Meat“, per motivi ben chiari a chi conosce il brano, è quasi impossibile da rifare dal vivo, tale e quale. La versione di Fassi è adattata con atmosfere più leggere, ma senza rinunciare alle intricate partiture.“It Must Be A Camel“, sovente trascurata in “coda” alla “Gumbo Variations” di “Hot Rats“, è una vera sorpresa, impreziosita dalla sua splendida esecuzione. “Peaches en Regalia” conclude il trittico da “Hot Rats“. Qui Fassi si sbizzarrisce nelle variazioni, donando alla composizione una lunga introduzione in chiave soft del brano che sfocia nelle “pesche” vere e proprie per poi, in fine, ritornare alla variazione iniziale.Nell’insieme la resa è interessante: sembra quasi un brano di genuino british prog ma la parte centrale, quellaZappa DOC, mi è sembrata un poco tirata via nell’arrangiamento e un paio di passaggi mi hanno convinto poco, pur nell’ottima esecuzione.Con le Pesche a noi regalate, termina la prima parte del concerto.Entra Napoleon Murphy Brock.Classe 1945. Attivo con Zappa nel suo periodo “Funky” e “Little Rock Band” tra il 1974 e il 1976, nel ruolo di cantante, sassofonista, flautista e occasionale giullare. Brock mi è apparso invecchiato molto bene. Dire che non è invecchiato sarebbe una falsità, ma la sua vitalità e le sue qualità vocali sono tutt’altro che scalfite dal tempo. Non esagero se dico che le sue attuali prestazioni canore (per non parlare degli ottimi assoli di flauto traverso) negli anni ’70 se le sognava. E’ meno roco, più curato e preciso. E soprattutto capace di una estensione vocale che non sentiamo in pietre miliari come “Roxy and Elsewhere” oppure in “One Size Fitz All“Brockscherza e giocherella con tutti: la numerosa orchestra e i più numerosi spettatori. Si fa da parte quando tocca a qualcuno dei Tankio, interagisce molto bene con loro nei momenti d’insieme.“Take Your Clothes Off When You Dance” è clownesca e pimpante e si conclude con un tentativo di spogliarello bloccato in tempo da un preoccupato Riccardo Fassi.Scampati al pericolo di mirare un Napoleon “nature”, l’orchestra jazz si misura con il blues cosmico di “Cosmik Debris“. Brock imita molto bene Zappa. Nulla da dire sull’arrangiamento. Non mi ha particolarmente impressionato, ma faceva ottimamente il suo dovere.Segue, sempre da “Apostrophe(‘)“, la splendida “Uncle Remus“, calda nella voce, armoniosa nei fiati.Ancora meglio faranno con “Florentine Pogen“, cui fra l’altro è stata aggiunta la lunga coda strumentale assente nella versione più nota. Il brano, nella versione da studio è più “rock” (con le virgolette d’obbligo). La versione jazz orchestrale di Fassi ci mostra quanto un gruppo di fiati trasformi il brano in qualcosa di diverso ma altrettanto bello. Anzi, mi sbilancio, questa versione mi è piaciuta di più di quella di “One Size Fitz All” (che adoro) e la voce di Brock è stata al massimo della forma.Brock saluta ed esce.Riccardo Fassi si ricompone e presenta il medley composto da “Let’s Make the Water Turn Black/Eat That Question/I’m The Slime“. Tre brani molto diversi, di periodi zappiani altrettanto diversi (ma chi conosce la carriera di Frank Zappa sa che tre mesi suoi equivalgono a tre anni di chiunque altro collega).Il mélange funziona alla perfezione ed è l’unica occasione per ascoltare qualcosa da “The Grand Wazoo“. Un appunto che vorrei approfondire in conclusione.Rientra Napoleon vestito da pasticciere zappiano dello Utility Muffin Research Kitchen, UMRK, (il nome del laboratorio di Frank Zappa) e con in mano una sacca piena di gioccattolini luminosi.Brock ci parla del grande scomparso. Frank Zappa? Anche, certamente. No. Di George Duke, il grande tastierista, alla corte di Zappa, tra il 1970 ed il 1975.E’ il pretesto per introdurre quello che è il finale (quasi) obbligato per un concerto zappiano, “Muffin Man“. E’ anche l’occasione per la frangia più “rock” della Tankio orchestra (compreso il tastierista, Riccardo Fassi) di sfogarsi nel tripudio finale tra applausi e ululati.Nel frattempo Napoleon scende dal palco intrufolandosi tra i tavoli (mi è passato a 10 centimetri circa 8 volte), per distribuire ninnoli luminosi alle poche, ma gagliarde, rappresentanze femminili del pubblico. Quando tutti escono siamo ancora divertiti da questo giullare saltellante.Pochi minuti e rientrano tutti per il bis con una “canzone d’amore particolare” come l’ha definita Fassi, “Oh No“Siamo tutti felici e appagati …
Conclusione e commentoSe concludessi questo report, (la cui lunghezza è dovuta solo all’amore per la musica dello Zio Frank), commentando di sentirmi un poco deluso, scriverei palesi falsità. La Tankio Band è composta da grandi musicisti e consumati professionisti. L’amore per la musica di Zappa si vede in ogni nota da loro eseguita, a partire ovviamente dal leader, Riccardo Fassi.Per non parlare della grande occasione avuta di mirare uno dei personaggi più in vista del grande circo zappiano del passato.Tuttavia sono lo stesso un poco deluso!Probabilmente la presenza di Napoleon Murphy Brock ha condizionato le scelte in scaletta fatte da Riccardo Fassi. Doveva inserire brani cantati per dargli modo di sfoggiare le sue attuali doti canore. E c’è riuscito. Ci ha dato minuti e minuti di puro intrattenimento di altissimo livello.Le mie aspettative erano però volte ad altre scelte in scaletta.Uno dei periodi più affascinanti e meno conosciuti di Zappa è quello della prima metà del 1972, periodo nel quale, per motivi in questa sede lunghi da spiegare,dovette girare su una sedia a rotelle; condizione che lo costrinse a rivedere tutti i piani per il proseguimento dei suoi progetti più “rock“Incapace di starsene con le mani in mano e con il cervello sempre attivo e creativo, si inventò la Grand Wazoo orchestra (in seguito diventata, per motivi economici, la Petit Wazoo orchestra).Con queste due formazioni “forzate”, lo Zio Frank ci ha dato due album splendidi, come “Waka Jawaka” e “The Grand Wazoo“. Gli album Jazz di Frank Zappa.Quindi l’occasione di sentire questi brani jazz di Zappa,eseguiti da una grande orchestra jazz italiana è sfumata.Speriamo in una prossima volta.….. ma siamo anche incontentabili.Ringrazio lo staff del CROSSroads per la squisita ospitalità ricevuta.
Tankio Band – Line UpRICCARDO FASSI : Piano,Tastiere, Composizioni, Arrangiamenti
GIANCARLO CIMINELLI : Tromba CLAUDIO CORVINI : Tromba
ROBERTO PECORELLI : Trombone Basso MASSIMO PIRONE : Trombone SANDRO SATTA : Sax Alto MICHEL AUDISSO : Sax Soprano, Alto
TORQUATO SDRUCIA : Sax Baritono
PIERPAOLO BISOGNO : Vibrafono, Percussioni
STEVE CANTARANO : Contrabbasso PIETRO IODICE : BatteriaCon la partecipazione speciale di:NAPOLEON MURPHY BROCK : Sax Tenore, Flauto Traverso e Voce
Setlist1-Kink Kong da “Uncle Meat”2-Little Umbrella da “Hot Rats”3-Uncle Meat4-It Must Be A Camel da “Hot Rats”5-Peaches en Regalia da “Hot Rats”Con N.M. Brock6-Take Your Clothes Off When You Dance da “We’re Only In It for the Money”7- Cosmik Debris da “Apostrophe(‘)”8-Uncle Remus da “Apostrophe(‘)”9-Florentine Pogen da “One Size Fitz All”Senza Brock10-Madley: Let’s Make the Water Turn Black/Eat That Question/I’m The Slime da “We’re Only …/The Grand Wazoo/Over-nite SensationRientra Brock11-Muffin Man da “Bongo Fury”Encore
12-Oh No da “Weasels Ripped My Flesh”