Riccardo III – Un uomo, un re – Al Pacino

Creato il 25 giugno 2014 da Maxscorda @MaxScorda

25 giugno 2014 1 commento

Forse non tutti sanno che Al Pacino ama il teatro forse piu’ del cinema, ha il pallino per Shakespeare e il dramma che preferisce e’ il "Riccardo III".
Se devo essere sincero non lo sapevo neppure io sino quando ho letto il libro intervista/biografia nel quale l’attore confessa questo suo amore sfrenato, tanto intenso da spingerlo nel 1996 a mettersi dietro la macchina da presa.
Quale sia il suo obiettivo e’ presto detto, Da attore appassionato del testo, da’ voce alla frustrazione di recitare qualcosa che si ama tanto mentre il pubblico non capisce, non comprende e disperdere cosi’ tanta passione verso il nulla.
Con questo intento programmatico, l’attore non vuole semplicemente trasporre il dramma sul grande schermo, vuole andare oltre cercando di capire innanzitutto perche’ Shakespeare e’ indigesto al grande pubblico, poi trovare un sistema per raccontare e nel contempo spiegare cosa sta accadendo, inclusi fatti ed antefatti che la tragedia stessa omette.
L’approccio di Pacino e’ singolare ma funziona. Egli alterna i brainstorming della produzione, le prove del cast, la ricerca dei set, col parere di esperti o altri attori, gente come  Branagh e Sir Gielgud per intenderci e mentre si discute si spiega e ogni passo avanti nella comprensione del testo da parte di chi realizza, e’ un aiuto per lo spettatore per raccapezzarsi sulle dinamiche del racconto.
E’ un film, e’ un documentario, docufilm nei neologismi degli esperti ma principalmente un atto d’amore sincero perche’ tutto si puo’ pensare di questa operazione che non sia l’intimo bisogno di raccontare qualcosa di bellissimo. L’idea di Pacino regge, tecniche da metacinema per realizzare un documentario ma altrettanto si potrebbe sospettare di un mockumentary non fosse che realmente i dietro le quinte aiutano a capire aspetti altrimenti  impenetrabili alla conoscenza superficiale della tragedia.
Ad ogni modo gli attori sono veri e indubbiamente in ottima forma. Pacino certo ma egli gioca in casa, sicuro e spavaldo delle proprie forze, giustamente spadroneggia ma ben gli si affiancano Alec Baldwin, Kevin Spacey, Kevin Conway, l’incredibile Penelope Allen e una Winona Ryder il cui incessante piagnucolio una volta tanto e’ funzionale al ruolo di Lady Anna.
Qualche volta si gigioneggia, confermando in fondo l’assunto che di massima gli americani non possono e non sanno recitare Shakespeare ma per noi umili mortali un’operazione cosi’ basta e avanza.

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