Dalla moglie Anna Maria (Nina) Charmat ha due figli, Lino e Luigi, che diventeranno entrambi pittori.
Nel 1890 viene eletto sindaco di Venezia a capo di una giunta progressista. Resterà in carica fino al 1895; le successive elezioni, vengono infatti vinte dalla coalizione clerico-moderata (sostenuta dalla curia veneziana), sull'onda di una campagna di stampa condotta contro l'operato della giunta Selvatico, considerata eccessivamente laica.
Nel corso del suo mandato ha comunque modo di ideare la prestigiosa istituzione che ancora oggi contribuisce a fare di Venezia una delle principali città di cultura. È infatti sua l'idea di dare vita ad una esposizione d'arte internazionale; da questa idea, sostenuta da altri intellettuali veneziani fra cui Giovanni Bordiga, nasce nel 1895 la Biennale di Venezia, che verrà inaugurata alla presenza del Re, e di cui Selvatico, ormai non più sindaco, terrà il discorso inaugurale.
Selvatico morirà a Biancade il 21 di agosto 1901.
Un ritratto di Selvatico, opera di Alessandro Milesi, è conservato a Ca'Pesaro a Venezia, mentre un'erma in bronzo, opera del Canonica, si trova nei Giardini della Biennale.
(Fonte: Wikipedia)