Ricerca della Bundesbank. Le famiglie italiane sono più ricche di quelle tedesche?

Creato il 14 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

In tempi di campagna elettorale quello che tutti i politici cercano di fare è aggiudicarsi il consenso. Fin qui niente di strano se non fosse che per farlo spesso si snocciolano dati e cifre che all’elettore medio possono sembrare incomprensibili e anche agli occhi dei meno distratti possono nascondere qualche inganno.

I casus belli riguarda la  pubblicazione di alcuni dati da parte della Bundesbank che sembrano dimostrare che le famiglia Italiane siano più ricche di quelle tedesche. Secondo questa indagine il patrimonio di una famiglia “tipo” tedesca sarebbe di 51.400 euro netti, molto meno rispetto ai 163900 di una famiglia italiana e i 178.300 di una famiglia spagnola. Anche rispetto ad altri paesi “virtuosi” la Germania sembra povera infatti la famiglia tipo francese può contare su un patrimonio di immobili 113.500 euro, comprensivo di titoli assicurazioni vita e depositi bancari, mentre in Austria raggiunge il valore di 76.400 euro, superiore comunque del 50% rispetto a quello tedesco.  Questo lascia intendere che i debiti contratti da questi paesi possono tranquillamente essere ripagati dai propri cittadini, e anche in breve tempo, visto l’eccezionale divario con la Germania.

Questi dati sono però ampiamente contestabili in quanto la ricchezza principale delle famiglie italiane è la casa, in cui vivono in media più persone che in Germania a causa del fatto che i giovani nel nostro paese vivono con i genitori più a lungo che nei paesi dei del Nord Europa. In molti di questi paesi è diffusa la proprietà pubblica delle abitazioni ed il Social Housing oltre ad essere meno diffusa la proprietà stessa della casa. Le famiglie composte da giovani, assai più frequenti in Germania, non hanno accumulato ancora ricchezza e così abbassano la media della statistica. In più le famiglie italiane anche se con meno figli sono ancora più numerose di quelle tedesche e questo contribuisce a gonfiare il dato.

Se consideriamo poi che la ricchezza accumulata in Italia è costituita dall’abitazione principale mentre quella dei tedeschi è più finanziaria che immobiliare capiamo quanto questa statistica sia poco rappresentativa. Il valore di realizzo degli immobili in questo momento di crisi è molto più basso rispetto al valore contabilizzato al catasto oppure nella contabilità aziendale. Per questo motivo molti preferiscono non vendere aspettando un momento migliore, poiché chi cede alla necessità è penalizzato. Per le attività finanziarie è diverso. Sono molto più liquide e, al contrario degli immobili, solo se c’è una vendita di massa il prezzo subisce variazioni sensibili.

La cosa più grave è che sia stata proprio la Bundesbank a fornire questo materiale, che non farà altro che fiaccare il già non eccellente spirito di solidarietà dei tedeschi. Gli squilibri in Europa non sono alimentati solo dai paesi mediterranei, ma anche dai paesi “virtuosi” , che con le politiche di austerità non aiutano di certo a bilanciare gli squilibri commerciali. In questo contesto la Bundesbank per  voler affermare la linea rigorista da in pasto del materiale insidioso alla cattiva retorica, in vista di una campagna elettorale difficile in cui un’istituzione così prestigiosa dovrebbe tenersi ben lontana dal dibattito, se è così gelosa della sua indipendenza come dice di essere.

Articolo di Francesco Boccardo.

Foto Dontworry, licenza CC BY-SA


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