Sono stati di parola!
Allo scadere esatto del 60° giorno dal termine di presentazione delle domande di ammissione alla preselezione, è arrivato l’elenco degli ammessi alla prova.
Avevo scritto qualche tempo fa in questo post di una delle interessanti posizioni che ho trovato in questi primi 5 mesi di ricerca di lavoro in Italia. Posizione per ottenere la quale si deve superare uno sfibrante processo selettivo: il concorso pubblico.
Ecco, sono sfibrata ancor prima della prova preselettiva, alla quale sono stata ammessa. Con mio grande entusiasmo. Traspare l’entusiasmo?
Ebbene sì, il mio nome compare tra gli ammessi. Il mio merito, rispetto agli esclusi, è quello di aver consegnato la domanda per tempo e di aver pagato il bollettino ed essere in possesso di tutti i requisiti previsti, cioè essere in grado di scrivere in maniera corretta un bollettino postale (quello che serviva per il versamento della tassa di partecipazione) e di scrivere correttamente il nome dell’incaricato alla preselezione sulla busta. Senza tralasciare il merito di essere cittadina europea.
Sono stata brava, non ho dimenticato di includere nulla nella mia domanda. Sono nata nel paese giusto (o meglio nella parte giusta del continente giusto, per quanto riguarda il paese, almeno dal punto di vista lavorativo, beh potevo fare di meglio).
Documenti in regola, requisiti soddisfatti! Insomma, da andar davvero fieri di sè!
Verrebbe da esultare. Verrebbe. Poi però ti rendi conto che il tuo nome compare intorno al numero 800 di un lunghissimo elenco, e che questo elenco prosegue ininterrottamente per altre 5.000 righe. Una riga=un nome. 5.000 nomi seguono il tuo, a tenersi stretti!
Fatti due conti saremo circa 6.000 anime a sfidarci “all’ultimo sangue” nel processo di pre-selezione. PRE-selezione. PRE. Poi ci sarà quella vera e propria suppongo.
Ora, sorvolando anche sulle tempistiche adottate che prevedono che la prova scritta si svolgerà tra circa 20 giorni e che solo due settimane prima verranno comunicati gli elenchi con l’orario e i dettagli vari, oltre ai quiz dai quali saranno pescati quelli che verranno sottoposti ai candidati, vorrei concentrarmi sui dati quantitativi e porre una domanda conclusiva.
6.000 candidati ammessi. Il pensiero corre a quanti non ce l’hanno fatta. 6.000 i superstiti per un pugno di posizioni. Un pugno, non di più. 6.000 poveri cristi. Io tra loro. Loro con me.
La domanda è: che faccio? Li butto questi 200 Euro per il volo?
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