Quando un Erasmus “salva la vita”… è proprio il caso di dirlo. Quanti giovani professionisti italiani sono oggi all’estero (e ci restano), dopo aver appreso -nel corso degli anni universitari- quanto sia più semplice vivere, studiare e lavorare nell’Europa integrata del Terzo Millennio?
E’ il caso di Francesca Galli, 30 anni, attualmente ricercatrice nel settore antiterrorismo alla Libera Università di Bruxelles: Francesca è una vera “giramondo” delle accademie europee. Per cominciare l’iscrizione alla Facoltà di Scienze Diplomatiche a Gorizia, città di confine per eccellenza. Nel 2002 la scelta che cambia la vita: parte per un periodo in Erasmus a Parigi, destinazione l’Institut d’Etudes Politiques della capitale francese, dove si confronta con un metodo di insegnamento e di vita universitaria per lei assolutamente innovativo. Nel corso dell’Erasmus ha pure l’occasione di svolgere uno stage a Vienna, presso l’Onu.
Rientrata in Italia, e forte dell’esperienza precedente, Francesca si vede obbligata a scartare -per complicazioni burocratiche- una seconda laurea nel Belpaese: così opta per tornare a Parigi, iscrivendosi a un Master biennale in Affari Giuridici. Oltralpe trova la conferma di un ambiente accademico molto più focalizzato sugli aspetti pratici dell’insegnamento: svolge altri due stage, prima di comprendere che non è ancora il momento di fermarsi. Presenta domanda per un Dottorato in tre università e ottiene un posto nientemeno che a Cambridge (UK). Qui, in uno dei “templi” accademici per definizione, ha modo di verificare il meglio dell’istruzione universitaria: professori che ti seguono passo dopo passo, borse di studio e lavori extra-curriculari retribuiti.
Conclusa anche questa esperienza, Francesca ottiene un post-doc alla Libera Università di Bruxelles, dove attualmente lavora come ricercatrice. Attualmente vive nel cuore dell’Europa, quello stesso Continente che -attraverso una sempre maggiore unificazione- le ha consentito di vivere una carriera davvero eccezionale. A soli 30 anni.
Da Bruxelles Francesca osserva l’Italia: “Non mi sento esiliata. Io non sono fuggita dall’Italia: sono partita per curiosità, per voglia di sfide nuove. Il problema sta nel fatto che tornare in patria è per me ora molto difficile“. Così Francesca mette il dito nella piaga di un sistema universitario tricolore che -chiudendosi all’esterno- si priva di una “fertilizzazione” reale, data dalla contaminazione positiva apportata da una vera “circolazione dei cervelli”. Ci arriveremo mai, dalla “fuga”, alla “circolazione” dei talenti – nel Belpaese?
Ospite della trasmissione è Francesco Candelari, co-autore del libro “Generazione Erasmus – L’Italia dalle nuove idee”, che parla proprio della nuova classe dirigente che si è formata -e si sta formando- attraverso questo fondamentale periodo di studio all’estero.
Nella rubrica “Spazio Emigranti” un ospite d’eccezione: il cantautore Ivano Fossati ci spiega perché, nell’ultimo album “Decadancing”, ha deciso di dedicare ampio spazio al tema degli italiani che cercano una via di fuga all’estero.
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La discussione di questa settimana: “E’ l’Erasmus il vero salvagente di una generazione che in Italia ha perso quasi ogni prospettiva? Erasmus come chiave di volta, per comprendere che -all’estero- le possibilità di lavoro o imprenditoriali esistono ancora, che basta varcare le Alpi per ottenere quelle chances sempre più spesso negate in patria? L’Erasmus vi ha dato -insomma- un’altra possibilità?”
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Alla prossima puntata: sabato 29 ottobre, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!