Il vantaggio non indifferente del seguire sui vari social foodblogger, gente che apprezza il buon cibo e aziende del settore è che trovi sempre qualche contest interessante su cui vale realmente la pena dedicarci tempo e risorse.
Bino ne è un esempio perfetto! Nel suo sito CheZuppa! si respira la buona aria di cibo, ricette raccontate con chiarezza e non ultimo, uno stile giovane, fresco e moderno. Il che è un buon mix per rendere piacevole la lettura dei suoi articoli e la voglia di ritornarci nuovamente a sbirciare nuove ricette. ;-)
Il contest che ha lanciato, racconta di storie di cucina legate alla ricette di casa, alla tradizione e a quelle sensazioni che solo un buon piatto tradizionale può darti. Quelle ricette tramandate, come lui stesso dice, da nonna a mamma e mamma a figlia. Ricette come quelle che si facevano 100 anni fa! Ed io parteciperò con una di esse. Una ricetta della mia terra, la Sicilia. Una ricetta tipica palermitana che trova la sua collocazione anche in altre zone del territorio, valorizzata da altri ingredienti ma sempre rispettando quelli base. Ingredienti che provengono esclusivamente dalle nostre terre. Si, perchè la ricetta è esclusivamente vegetariana. Non c'è carne ma semplicemente verdure! Solo verdure per un piatto di estrazione povera, tipicamente stagionale per via delle verdure stesse che si trovano solo in un determinato periodo dell'anno. E poco male se esistono le versioni surgelate. Il sapore non sarà mai lo stesso ma ci si arrangerà comunque. Ma noi oggi useremo solo verdure fresche, e che verdure! Parliamo di fave, piselli e carciofi! Ma non confondete la ricetta però. Non si tratta della vignarola, ma della Frittedda palermitana!
La Frittedda cavura è una minestra tipica palermitana preparata come detto prima con fave, piselli e carciofi. Si mangia volentieri tiepida e spesso, nell'entroterra siculo, nelle magnifiche zone delle Madonie, viene servita con la pasta, ed aromatizzata con le cime del finocchietto selvatico. Ottima come contorno va bene anche come piatto unico, magari con un filoncino di pane accanto, perchè sapete, una scarpetta nel piatto alla fine del pasto non si nega a nessuno! :-D :-D :-D
FRITTEDDA CAVURA - LA RICETTA!- 500 gr di fave fresche
- 500 gr di piselli freschi
- 4 carciofi
- 4/5 cipolle bianche piccole
- sale&pepe qb
- olio evo qb
- brodo vegetale qb
Come avete letto, gli ingredienti sono pochi, semplicissimi e di facile reperibilità al mercato. Per il brodo di verdura, in caso non abbiate tempo per prepararlo, vi concedo un dado vegetale che tutti teniamo in dispensa. ;-)
La prima operazione da effettuare è la sgranatura dei baccelli delle fave e dei piselli. Una faticaccia ma necessaria. Se riuscite, durante la pulizia delle fave, quelle più grosse possono essere private della parte terminale della capocchia, in modo da ammorbidirle durante la cottura. I carciofi possono essere privati delle foglie più esterne, tagliati a metà, privati della parte con le spine e puliti della barbetta interna.
Una volta puliti i carciofi, le fave ed i piselli, procediamo alla cottura!
In un'ampia casseruola versiamo dell'abbondante olio d'oliva ed una delle cipolle tagliata sottile. Facciamo appassire delicatamente ed aggiungiamo le fave ed i piselli. Alziamo leggermente la fiamma e facciamo insaporire le verdure rigirandole spesso. Passati un paio di minuti aggiungiamo i carciofi ed infine le cipolle, mondate e pulite. Saliamo a piacimento e continuando a rigirare delicatamente, bagniamo con un paio di mestoli di brodo. Abbassiamo la fiamma, copriamo e lasciamo cuocere per 20 minuti circa. Considerando che le verdure sono fresche, i tempi di cottura saranno molto bassi. Se ritenessimo che il brodo si sia asciugato fin troppo, ne aggiungeremo qualche mestolo per ripristinare il suo sughetto. A cottura ultimata lasciamo riposare pochi minuti prima di servire.
Trascorsi pochi minuti dallo spegnimento della fiamma, serviamo su di un piatto fondo aggiungendo una grattata di pepe nero fresco ed un giro d'olio che ne esalteranno il profumo.
La nostra Frittedda è pronta per essere servita! :-D
Questo piatto è un piatto della mia infanzia, vissuta nella città di Palermo. Ricordo perfettamente il periodo primaverile, a cavallo con l'estate, in cui si andava tutti in campagna a raccogliere fave fresche, piselli, carciofi e tanto altro ancora. Grazie ad un mio zio che non solo possedeva un bell'appezzamento di terreno alle porte della città, ma era un abile coltivatore. Durante le feste primaverili, come la Pasquetta o il Primo di maggio, ci si divertiva come matti lì. E dopo si tornava a casa con sacchetti colmi di queste prelibatezze. E la ricetta che vedete oggi mia madre, o mio padre, la preparavano alla perfezione. E a sua volta anche i loro genitori. Non ho avuto il piacere purtroppo di conoscere la cucina dei miei nonni, ma se quello che ho imparato dai miei genitori è questo, allora posso esser certo che non si mangiava bene a casa loro, si mangiava divinamente!
Con questa ricetta partecipo, come scritto all'inizio del post al Contest "Ricette di Casa" di
Vi ringrazio infinitamente per avermi dedicato del tempo leggendo le mie storie d'infanzia legate al cibo e al territorio dove sono nato e cresciuto. Ognuno di noi porta con se un bagaglio culturale legato alla proprie esperienze familiari in cucina, che non andrebbero mai assolutamente dimenticate. E questo è un modo secondo me per ricordarle!
Buon appetito a tutti e a presto!