Domenica in coop ho trovato un sacchettino di cellophane con dentro sei friggitelli, che poi sono quei piccoli peperoni verdolini, e con una bella etichetta adesiva con scritto "piccanti", ma io ho voluto fare il grande.............
Girando un po' in rete adesso non mi pare che l'essere piccante sia una qualità precipua di questi piccoli peperoni verdi, probabilmente sono in genere "normali" ma quelli che ho, più o meno volontariamente, comperato io sono veramente tosti.
Anche perchè mi è successo un piccolo incidente [tagliando i peperoni, in un momento di disattenzione o forse per un gesto automatico, mi sono toccato certi ammenicoli di cui sono forniti i maschietti, ottenendo un quarto d'ora di un bruciore al cui paragone le fiamme dell'inferno sono stille di rugiada...].
La ricetta, che avevo da tanto tempo nella chiavetta, è citata come una ricetta di Fabio Picchi, che non credo proprio usi i peperoni che ho usato io stasera da somministrare nel suo ristorante fiorentino.
Bisogna affettare una cipolla e metterla ad appassire nell'olio, poi tagli a striscioline i peperoni e ce li butti. Adesso viene il bello: aceto e zucchero, il mitico agrodolce, mi fa venire in mette il "cignale dolce forte" di Artusi.
Non ti posso dare le dosi, dipenda da quanta cipolla e da quanti peperoni, andare "a orecchio" non è poi così difficile.
Quando è pronto, che vuol dire quando il peperone è ammorbidito, lo fai raffreddare
Eccolo, avrebbe solo bisogno, quando freddo, di un filo di olio evo e di qualche fogliolina di basilico tritato.
Non ci vuole grande intelligenza per capire che resta più saporita.
Una volta cotta la pasta si mette tutto insieme e si salta in padella.
Eccolo, il mio piatto:
La signora che dorme insieme a me, a differenza del giovinotto che abita in casa nostra, che non è riuscito a finirla, la ha gradita ed è riuscita a finirla. Ed è un giudice parecchio severo.......