Ricette regionali: il Frico

Da Euge
L'ho mangiato oggi ed è stato una piacevolissima scoperta: non ho potuto quindi fare a meno di farmelo raccontare, di fotografarlo e di cercare qualche notizia aggiuntiva, in rete e su carta stampata.
Me l'ha cucinato il mio amico Walter, medico, e soprattutto uomo, che non mi stanco di ammirare. In questo caso anche di origini furlane, e quindi più che titolato per questa preparazione.
Un po' di storia: vedi per favore questo link: http://machetiseimangiato.com/2010/06/frico/
è un bel blog di cucina e racconta tante cose interessanti sull'origine del piatto.
La zona dove nasce il piatto è la Carnia http://it.wikipedia.org/wiki/Carnia , leggilo questo link, merita.
Gli utilizzatori erano i boscaioli, che se lo portavano dietro e, dato che la loro attività induceva grande dispendio di calorie, avevano bisogno di un piatto molto energetico. E' chiaro che chi sta come me dietro una scrivania (un microscopio) tutto il giorno, non può certo mangiarne quanto il desiderio richiederebbe!
Il formaggio che è l'ingrediente principale, è il Montasio Dop, originario della Carnia, infatti, e deriva il suo nome da un altipiano molto esteso dove veniva esercitato l'alpeggio. Walter dice: "usare stagionato fra 3 e 6 mesi".
La versione del Frico probabilmente più antica è fatta solo con un grasso e il formaggio: oggi noi abbiamo preparato una versione con le patate.

Si tratta di friggere le patate, affettate sottili sottili, con un grasso a scelta, anche se noi abbiamo usato l'olio, ma è utilizzabile il burro, lo strutto o il lardo, a seconda dei gusti.

Quando le patate sono belle ammorbidite si schiacciano un pochino, senza farle diventare un purè ma insomma rompendole a piccoli pezzettini.

 Quando saranno a tiro si aggiunge il formaggio e si incoperchia, dandogli la possibilità di disfarsi e di amalgamarsi con le patate.
 
Il formaggio dà una sua parte di grasso liquido (motivo per cui non vi sarà bisogno di eccedere col grasso per far friggere le patate), che, se eccessivo, verrà raccolto (e colato sulla polenta).
Quando l'amalgama raggiunge una consistenza "di frittata" si fa dorare di sotto e poi si gira, dandogli; a piacere, un altro po' di cottura.

 Eccolo, finalmente, pronto per essere "aspirato":  lo servirai con la polenta.
N.B. aggiungervi le cipolle non sarà certo una cattiva idea.