Nel pacchetto c'era una meravigliosa ricottina salata (ragazzi, non la potete assaggiare) e un libriccino, che più che aureo non riesco a definire, semplicemente intitolato Cucina Siciliana.
Non è il primo libro di cucina siciliana che ho ma le foto attivano certe connessioni cerebrali che immediatamente fanno salivare:ebbene sì, io e il cane di Pavlov abbiamo parecchie cose in comune.....
Ho scelto per le mie lettrici/lettori una ricettina dal capitolo "antipasti e rusticherie", che già è un capitolo con un nome che mi attizza. Questa poi è una ricetta a freddo, povera ma ricca di profumi (e senza olio, nota bene). Infatti questo post volevo intitolarlo "profumi".
Quindi stasera quando sono scappato, erano le sette, mi sono fiondato al mercato, dal mio amico Di Cristina, fornitore impareggiabile di olive ed altre carinerie. Intanto ho imparato che cosa sono le olive "bianche", sono quelle verdi, cioè queste:
Poi mi sono schiacciato tre spicchi d'aglio (così li potrò levare) e ho tritato una Tropea avanzata da ieri e riposta nel frigo.
E il pane, quello di pasta dura, l'ho messo nel frullino.
Alla fine mi sono fatto l'agrodolce, nel microonde, che non è un'idea da disprezzare.
Eccola, finalmente, la mia ricettina siciliana, che domani, dopo una notte di amalgama di sapori, mi papperò, gioiosamente.