Richard Mason, Alla ricerca del piacere

Creato il 31 ottobre 2011 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su ottobre 31, 2011

di Guido Michelone

Sembra un romanzo d’altri tempi, Alla ricerca del piacere, quinto titolo pubblicato dal trentatreenne autore sudafricano, cresciuto ed educato in Gran Bretagna. Infatti il libro non solo può accreditarsi nel genere fiction ‘storico’ per l’ambientazione (Amsterdam nel 1907) e per la cura fin nel minimo dettaglio in cui è antropologicamente descritta la vita alto borghese di allora, ma deve soprattutto la forza e l’originalità nella scrittura appunto da romanzo d’altri tempi, in uno stile letterario (perfettamente riportato dalla traduttrice Giovanna Scocchera dall’inglese all’italiano), probabilmente demodé fin dentro la sintassi e il lessico, i preziosismi morfologici e i lambiccamenti verbali.

Il titolo originale The History Of A Pleasure Seeker rende forse meglio l’idea ossessiva di un testo incentrato su un unico ostinato personaggio, pur attorniato da figure di spicco nell’economia della narrazione: è davvero la storia di un cercatore di piacere, quasi sull’onda dei tanti protagonisti della letteratura decadente tra Otto e Novecento, tra Huysmans e D’Annunzio.

È il ventitreenne Piet Barol che va alla ricerca del piacere, partendo dalle modeste condizioni piccolo-borghesi (figlio di un segretario vedovo in università), per giungere nella dimora di una delle più ricche famiglie olandesi in qualità di tutor, dove l’attende un compito difficile: ma la difficoltà maggiore non sarà tanto l’educazione di un bimbo viziato con problemi di agorafobia, quanto piuttosto sul come giostrarsi e destreggiarsi con il bel mondo rappresentato dall’intero microcosmo domestico: i due genitori con lui accondiscendenti (sia pur in modo opposto), le due giovani bellissime figlie provocanti, i domestici alteri, sgobboni, invidiosi o talvolta sinceramente amici.

L’ultima parte del libro (che, stando alla parola ‘Continua’, posta alla fine, avrà forse un seguito) vede Piet Barol a bordo dell’Eugenie, lussuosa nave da crociera diretta in Sudafrica, ma rigorosamente divisa in tre classi a rappresentare la sperequazione sociale di allora. Qui addirittura i colpi di scena si intensificano per la curiosità più o meno indebita del protagonista a voler serpe il meglio per sé, quasi una filosofia del tutto e subito, già a partire dai piaceri materiali come il lusso, gli agi, la moda, il cibo, in una prospettiva futura che contemplerà forse anche il denaro e gli affari.

L’arma segreta per l’arrivismo di Piet Barol, giovane, bello, colto, affabile, persino artista, insomma affascinante (e che Richard Mason dipinge con una certa simpatia), è più o meno ovviamente il sesso che nel libro, seguendo un filone letterario erotico di quegli anni, è descritto quale metafora del potere, dunque analizzato, senza troppi preamboli, in un’ostentata crescente carnalità (dopo le prime timide effusioni) che però non trascende mai i limiti del volgare, restando invece funzionale a meccanismo affabulatorio oliatissimo, tra psicologia e avventura quasi nella riuscita parafrasi di un romanzo d’altri tempi.

Richard Mason

Alla ricerca del piacere (Einaudi, Torino 2011)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :