Richard Matheson se ne va

Creato il 25 giugno 2013 da Paolo Franchini

Poche ore fa la figlia di Richard Matheson ha annunciato la scomparsa del padre, che ci lascia all’età di 87 anni.

Nato ad Allendale, New Jersey, il 26 febbraio del 1926, Richard Matheson è autore di ventisei romanzi e di oltre cento racconti (interamente pubblicati da Fanucci Editore) che hanno forgiato il gusto e le caratteristiche del “fantastico” contemporaneo. Definito da Ray Bradbury “uno degli scrittori più importanti del XX secolo”, ha collaborato a lungo con il cinema e la tv, e dai suoi romanzi sono stati tratti film di successo come Io sono leggenda e Duel.

Con Richard Matheson è scomparso un autore di punta della nostra casa editrice, un amico personale dell’editore, Sergio Fanucci, che lo ricorda così.

Cinque anni fa decisi di andare fino a casa sua, posta su una collina a 200 km da Los Angeles. Un luogo ben protetto, dove vivono poche persone che possiedono sia il box per l’auto che la stalla per il cavallo. Se non sei prenotato per una visita non puoi entrare, e una guardia armata ti fa mille domande.

Volevo incontrarlo di persona, stringergli la mano, fare alcune foto, girare un video con lui e passare tre ore a parlare dei suoi libri e delle nostre comuni passioni.

Ho scoperto un uomo profondo, spiazzante, ironico, acuto e ancora brillante e creativo, cosciente di essere un uomo straordinario.

Stava scrivendo quello che poi è diventato il romanzo Altri regni che ho pubblicato due anni fa, dopo aver riproposto tanti suoi romanzi, e per la prima volta al mondo, aver raccolto in 4 volumi tutti, ma proprio tutti, i suoi racconti.

Oggi sono felice di aver trascorso, in compagnia di mia moglie, quelle ore con un uomo che rimarrà una leggenda, di aver affrontato un viaggio lungo e particolare per stringere la mano a chi è stato per me, prima come lettore e poi come editore, un punto di riferimento fondamentale per la mia passione e la mia professione.

Porto con me un ricordo esclusivo, sorrisi e abbracci.

A voi la lettura, a me il ricordo di allora e la tristezza di oggi.

Sergio Fanucci


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