Uno spazio interminabile.
Tante luci si coprono, si rincorrono
E a volte si annullano.
C’è soltanto un imperdonabile punto.
Si fra tanti suoni e alito di vento,
c’è soltanto un punto,
un gelido e misero punto.
E’ lì che il sogno di colpo svanì.
Ed è proprio lì che il futuro tornò all’indietro.
Quante volte le lancette di ognuno di noi corrono
all’infinito senza mai incontrarsi
Mentre quel giorno di novembre,
impazzì il battito del tempo.
Perché ancora oggi mi chiedo,
il perché non ascoltasti la stanchezza.
Perché abbandonasti quel dì,
il sorriso di quel piccolo fiore.
Per andare dove?
Cosa cercavi in quel giorno di solitudine?
Non era già colmo di suoni e colori il tuo cuore?
Perché in quella inspiegabile maledetta giornata,
eri in quel punto?