Richiesta del PD ad Antonio Martone

Creato il 21 luglio 2010 da Leone_antonino @AntoniLeone
Comunicato dei senatori Pd della Commissione Lavoro del Senato, 20 luglio 2010La funzione di Presidente dell’Autorità indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit) richiede non soltanto assoluta integrità personale e indipendenza totale nei confronti di qualsiasi altro potere pubblico o privato, ma anche assenza di qualsiasi ombra su tali qualità. Nel momento in cui sulla persona del dott. Antonio Martone si appuntano notizie di comportamenti gravemente incompatibili con questi requisiti, ancorché fondate su conversazioni telefoniche di terzi, egli ha il dovere di prendere pubblicamente, in qualità di Presidente della Civit, una posizione dalla quale risulti in modo molto preciso e netto
- l’inesistenza dei comportamenti che gli vengono attribuiti;
- la sua estraneità a qualsiasi rapporto associativo, formale o informale, con soggetti interessati a influire sul funzionamento di organi istituzionali, giurisdizionali o amministrativi;
- l’assenza di qualsiasi fatto o circostanza, presente o passata, che lo renda suscettibile di ricatto o pressioni da parte di chicchessia.
Una siffatta presa di posizione chiara, netta e convincente, appare particolarmente necessaria in questo momento, nel quale la Civit è oggetto di attentati ripetuti non solo alla sua indipendenza, ma alla sua stessa esistenza, anche ad opera di esponenti del Governo e componenti della maggioranza. Il grado di autorevolezza di un’istituzione come la Civit dipende, certo, dalla competenza tecnica e professionale dei suoi componenti, ma è anche correlato alla loro riconosciuta e indiscussa integrità morale: qualsiasi ombra che li sfiori finirebbe per riflettersi sull’istituzione e conseguentemente indebolirla, contribuendo al disegno di chi vuole impedirne il funzionamento e ostacolare l’emancipazione delle amministrazioni pubbliche italiane dal circolo vizioso di arretratezza, inefficienza, opacità e malaffare in cui troppo sovente sono imprigionate.Pietro Ichino, Luigi Zanda, Tiziano Treu, Giorgio Roilo, Rita Ghedini, Tamara Blazina, Paolo Nerozzi, Achille Passoni

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