Agli inizi di luglio il Parlamento Europeo ha lanciato una serie di proposte per riciclare i milioni di tonnellate di rifiuti organici biodegradabili, vale a dire i rifiuti provenienti da giardini e parchi, i rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e i rifiuti similari prodotti dagli impianti dell’industria alimentare. Non rientrano nella definizione i residui agricoli o silvicoli, il letame, i fanghi di depurazione o altri rifiuti organici biodegradabili come tessuti naturali, carta o legno trattato. La quantità totale di rifiuti organici biodegradabili prodotta annualmente nell’UE è stimata in 76,5-102milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e di giardino e fino a 37 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dall’industria alimentare e delle bevande. In media in Europa il 40% dei rifiuti organici finisce in discarica. Solo in alcuni paesi europei, quali Svezia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Italia l’organico si raccoglie separatamente. La gestione dei rifiuti è già oggetto di un consistente apparato normativo, ma è possibile intervenire ancora per migliorare ulteriormente la gestione di importanti flussi di rifiuti. Tra le opzioni disponibili per la gestione dei rifiuti organici biodegradabili figurano la raccolta differenziata, la digestione anaerobica, il compostaggio, l’incenerimento e la messa in discarica. Attualmente il problema viene affrontato con politiche nazionali molto diverse, che vanno da azioni molto limitate, in alcuni Stati membri, a politiche ambiziose in altri. La relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente ha messo in luce tre approcci principali:
- Paesi che ricorrono in misura estesa all’incenerimento come alternativa alla messa in discarica, con alti livelli di recupero dei materiali e strategie spesso avanzate per la promozione del trattamento biologico dei rifiuti: Danimarca, Svezia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Francia.
- Paesi con elevati tassi di recupero del materiale ma percentuali di incenerimento relativamente basse (Germania, Austria, Spagna, Italia), alcuni dei quali raggiungono i più elevati tassi di compostaggio dell’UE (Germania e Austria), mentre gli altri stanno sviluppando le proprie capacità di compostaggio e di trattamento meccanico-biologico.
- Paesi che fanno ricorso alle discariche: diversi nuovi Stati membri.
Trovare alternative sarà una sfida impegnativa.
Ivan Spinoso