Durante il suo primo soggiorno in un hotel a Philadelphia, nei primi anni '90, Derreck si sorprende al vedere che in camera c'erano ben 3 saponette: una per il corpo, una per le mani e una per il viso, senza contare gli shampoo. “Perché hanno una saponetta per ogni parte del corpo?” si chiede, scoprendo che dopo ogni check-out, il sapone avanzato viene buttato via anche se appena usato.
Secondo Kayongo, circa 2,5 milioni di saponette vengono buttate ogni giorno dagli hotel negli Stati Uniti. Il numero include sapone mai usato e nemmeno scartato, ma cestinato poiché l'imballaggio presenta macchie (ad esempio di caffè) che gli ospiti interpretano come mancanza di igiene da parte della struttura ricettiva.
Queste quantità enormi di sapone aiutano i Paesi più poveri a combattere le malattie e a ridurre la mortalità infantile, migliorando l'accesso alla sanità di base. “Ci sono più di 2 milioni di bambini che muoiono ogni anno per malattie contagiose che si possono evitare migliorando l'igiene. Se mettiamo una saponetta nelle mani di ogni bambino, potremmo ridurre i casi di diarrea, tifo e colera del 40%”.
Il sapone riciclato viene spedito solo dopo l'analisi al laboratorio, per garantire che i campioni testati sono sicuri e privi di agenti patogeni. Grazie a vari partner e volontari, il Global Soap Project è in grado di distribuire le saponette gratuitamente a chi ne ha bisogno.
La scorsa estate, Kayongo ha distribuito personalmente 5000 saponette all'orfanotrofio di Brittney's Home of Grace in Kenya. “Quando ho messo le saponette nelle mani dei bimbi e loro le hanno annusate... ah... la gioia nei loro volti era evidente. Sono piccoli messaggi di speranza che fanno la differenza”.
Fonte: CNN