Riconoscimenti e riconoscenza.

La Purulla ama imitarci, com'è normale.
Spolvera e ramazza con la scopa, cosa che eviterei volentieri di farle fare, ma lei ci tiene un sacco. Ho già una piccola aiutante, e comprendo meglio il fenomeno degli elettrodomestici a misura di bimbo, magari marchiati con l'orrenda Hello Kitty (ho già scritto quanto detesto la gattina senza bocca, femmina che non può parlare?). Non lancerò più strali contro la misoginia e il maschilismo dei produttori di giocattoli: i bimbi imitano ciò che vedono fare dai genitori. Ne prendo atto.
Nei rari momenti liberi che ho, leggo Vanity Fair. I libri, che richiedono più concentrazione, li leggo in bagno.
Quando finisco di leggere la rivista, la do alla Purulla, che ama sfogliare le pagine.
Ultimamente ricorrono le pubblicità del maquillage Dior, con la testimonial Natalie Portman.
La Purulla mi riconosce in lei. La indica tutta contenta, poi indica me. La chiama mamma.
Figlia mia, l'attrice in questione pesa venti chili meno di me, e questo sarebbe il meno: è anche molto più bella di me. Ah, ma forse ci hai confuso perché da una settimana a questa parte sfoggio brufolo della dimensione del neo dell'attrice...
I miei ormoni non sanno che ho sedici anni per gamba, e continuano a trattarmi come un'adolescente.
Un altro passatempo della Purulla è guardare i vecchi album di foto. Lì sì che assomigliavo a Natalie Portman, 23kg e otto anni fa!
Grazie Purulla, amore mio, ti sono molto grata per tutto l'amore che già mi dimostri.