Due storie, un film e un racconto, per decidere se è meglio ricordare o dimenticare
Probabilmente Funes invidierebbe moltissimo Leonard per la sua capacità di dimenticare. Più che capacità quella di Lenny è una malattia : lui si addormenta e al risveglio non ricorda più nulla. Disturbo della memoria a breve termine. Ad aiutarlo in quei primi secondi in cui apre gli occhi sono le mille foto, i post-it e i tatuaggi che, giorno dopo giorno, ha provvidenzialmente fatto. In pochi attimi sa chi è e che la sua missione è uccidere John G., stupratore e assassino della moglie, stando a quanto dice il tatuaggio che si ritrova sul petto. Lenny non può vivere il suo presente, né ha un futuro, può solo raccogliere quei pezzi di puzzle del suo passato che compongono ciò che lui è davvero.
Funes invece ha il problema opposto, lui ricorda tutto. E con tutto si intendono anche i minimi dettagli che contornano una scena qualsiasi. Ma la sua testa è così affollata da queste minuzie da non aver posto per la memoria, quella fatta di concetti e pensieri, di emozioni e sensazioni. Il suo cervello è un immenso registro di fotografie che racchiudono immagini nitide delle scene della sua vita, ma nulla di più. Non gli è concesso dimenticare e sono i suoi stessi ricordi a perseguitarlo fino a quando non muore per congestione polmonare, come se fossero stati quei dettagli infiniti a farlo soffocare.
Due personaggi, quelli di Leonard e Funes, lontani ed opposti. Il primo ( interpretato da Guy Pearce) è il protagonista di “ Memento”, film completamente destrutturato del 2000 di Christopher Nolan, che mette in scena una storia coinvolgente di un uomo affetto da amnesia. Presente e futuro si intrecciano in maniera confusionaria provocando un senso di smarrimento che crea un legame di empatia tra lo spettatore e la vita del protagonista . Un trhiller che ti lascia incollato allo schermo fino all’ultimo minuto quando, assorbito dalla storia e dal monologo finale, comprendi che non riuscirai a liberarti presto di quel film.
“Funes el memorioso” è invece un racconto dello scrittore Jorge Luis Borges (raccolto nel libro “Finzioni”), ambientato nell’ Uruguay dei primi dell’800. Ciò che lega indissolubilmente questi due uomini apparentemente lontanissimi e affetti da problemi opposti è l’ assenza di presente. Funes non può vivere il suo tempo perché i dettagli che ricorda lo aggrediscono a tal punto da alienarsi completamente dalla sua vita . E’ un uomo fagocitato da un passato che ,invece, Lenny può solo cercare di ricostruire mettendo insieme i pezzi che raccoglie quotidianamente. Facce opposte di una stessa medaglia che condanna entrambi, non potendo avere un presente, a costruire un futuro.
Ma se ci fosse una terza faccia della medaglia? Forse la storia di Leonard non è il dramma di un uomo che non può ricordare, ma il dramma di un uomo che inconsapevolmente non vuole ricordare. Forse l’unica vittima tra i due è soltanto Funes e l’inconscio di Lenny in realtà si sta facendo beffa di tutti quanti . In fondo è una soluzione facile celare momenti scomodi della nostra esistenza, rimuovere forzatamente dalla nostra testa ciò che è doloroso o che ci provoca vergogna, autoassolverci da terribili sentenze di cui noi in primis saremmo i giudici, se decidessimo di ricordare.