Se è la stagione giusta, ci sono anche i crochi che sono i primi a spuntare a primavera, perforando quello che rimane della neve. E più tardi gli anemoni e le genziane, i gigli e tutti gli altri fiori che sono una gioia per lo sguardo, ma prima di tutto regalano qualcosa di molto vicino a una certezza. Perché i fiori scompaiono ma poi ritornano, basta aspettare il tempo giusto, assecondare il ritmo delle cose.
Scompaiono, ma poi ritornano. Non importa se sono appassiti e se di loro ora non rimane niente, basta che ci sia un seme, a riposare sotto terra. Forse è lo stesso anche per le voci degli uomini, per le arti e i mestieri che si sono persi.
Magari vale anche per il canto di Luigi Ferrari, detto Gigetto, Gigetto del Bicchiere, l’ultimo dei poeti della montagna.
E sì, davvero, la poesia è come un fiore. Quando scompare è solo per tornare la volta dopo.
(da L'ultimo dei poeti, Edizioni Sarnus)