Naturalmente la scomparsa di qualcuno che ha, nel bene e nel male, accompagnato buona parte della nostra vita non può non colpirci nel profondo e far nascere quel sentimento misto di dispiacere e nostalgia che ci prende in queste occasioni.
Non fa eccezione la notizia che sarà inevitabilmente quella più importante di questo primo marzo 2012, la morte improvvisa di Lucio Dalla, un autore, un musicista e un cantante che nella sua lunga carriera ha vissuto molte fasi, regalandoci stupende ballate e brani dimenticare, ma che era riuscito a diventare uno di quesi personaggi che fanno parte in modo indelebile dell'immaginario collettivo nazionale.
La prima frase che però a me è venuta in mente quando ho letto la notizia ferale è stata quella esclamata da Carmelo Bene in occasione della scomparsa di Vittorio Gassman: "Perché lo piangete? Era già morto da 20 anni!"
Pure di Dalla in fondo si potrebbe dire lo stesso, che dello splendido autore degli anni 70 si erano mano a mano perso le tracce, svanite nelle canzoni scritte da Rosalino "Ron" Cellammare. Un Dalla Ronizzato che è meglio oggi dimenticare, mentre si mandano su i suoi vecchi dischi: "Anidride Solforosa", "Automobili" "com'è Profondo Il Mare", scritti in collaborazione con poeti e parolieri come Gabriella Pallottino, Patrizio Roversi, Mimmo Paladino, Sergio Bardotti e altri.