Lei mi chiamò con quella sua voce flebile e sottile dal letto della nonna sul quale doveva dormire.
Si sentiva sola nonostante avesse la compagnia dei suoi peluche preferiti e del mio cuscino che portava sempre con sé. Aveva bisogno di qualcuno accanto che vegliasse su di lei prima di addormentarsi. La consapevolezza di essere amati nel momento in cui ci abbandoniamo all'ignoto è una sensazione rassicurante. Chiudiamo gli occhi col sorriso. Lei aveva poco meno di tre anni e ne sapeva già abbastanza sull'amore per capire quanto fosse importante per vivere.
Così mi coricai al suo fianco, le diedi un bacio sulla guancia e la strinsi a me con delicatezza.
La sua testolina poggiava sulla mia e potevo sentire il suo respiro caldo che pian piano rallentava fino a raggiungere l'equilibrio. Una manina impugnava l'angolo del cuscino e l'altra aveva avvolto il mio indice sinistro. Mi teneva stretta come se non volesse che poi ad un certo punto me ne andassi.
Stavo così bene che sarei rimasta lì per sempre. Ricevere amore è di sicuro molto bello e appagante ma donarlo incondizionatamente è qualcosa di indescrivibile.
Poco dopo capii che si era addormentata e con tristezza mi staccai. Quanto era serena. Le spostai i capelli da quel piccolo viso e resistetti alla tentazione di baciarla ancora. Non volevo svegliarla proprio ora che era tanto tranquilla. Era entrata nel mondo dei sogni, un mondo interamente suo.
Immortalai quel breve istante di felicità attraverso le parole, perché non volevo che il tempo o qualsiasi altra cosa potesse portarmi via un ricordo tanto dolce.
dalle Ricordanze di Giulia