In Italia abbiamo già vissuto una stagione terribile di terrorismo di destra e di sinistra. Estremamente differenti sia nei motivi ispiratori che nel modus operandi, i due filoni eversivi hanno avuto un punto in comune: sono stati strumentalizzati dalla politica e utilizzati dai servizi segreti per fini politici ed economici. Oggi lo scenario consente di sospettare un ritorno di questo tipo di utilizzo dell’eversione o anche solo della contestazione estrema da parte di parti più o meno deviate dello Stato.
Il sospetto forte di questa strumentalizzazione è presente nell’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Energia Adinolfi. Il dirigente era ancora in ambulanza che già si parlava di matrice anarchico-insurrezionalista. Non ci sono state rivendicazioni immediate (cosa stranissima se pensiamo al terrorismo politico) e quelle che sono seguite sono state a dir poco sospette. Poniamo anche che, in questo istante, per placare gli animi degli Italiani esasperati, un motivo di coesione come la lotta al terrorismo potrebbe tornare molto utile. Consentitemi, quindi, di nutrire qualche dubbio, ferma restando la convinzione che stiamo vivendo un momento pericoloso e che è necessaria la massima attenzione.
Luca Craia